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Sabato, 20 Aprile 2024
Lavoro

INPS: come versare i contributi da lavoratore autonomo

I lavoratori autonomi possono effettuare il versamento dei contributi o alla gestione separata dell'INPS o alle casse previdenziali di appartenenza

Ogni lavoratore, a qualunque categoria appartenga, dovrà effettuare il versamento di contributi all'INPS (o alla cassa di appartenenza) se alla fine dello svolgimento della sua attività vorrà usufruire di una pensione.

Per determinare la quota di contributi previdenziali che devono essere versati deve essere calcolata l'aliquota contributiva. Quest'ultima dipende da diversi elementi: tipologia di lavoro svolto dall'assicurato (lavoro subordinato, lavoro autonomo, lavoro parasubordinato); attività svolta dall'azienda (commerciale, industriale, agricolo); dimensioni della società (più o meno di 15 dipendenti o 50, a seconda del tipo di contributo da considerare); configurazione giuridica dell'azienda (società di persone, società di capitali, società cooperativa, ente no profit); qualifica del lavoratore (dirigente, impiegato, operaio, apprendista, lavoratore agricolo, domestico); fondo previdenziale di iscrizione del lavoratore.

Le modalità di versamento dei contributi variano a seconda della posizione lavorativa, ossia a seconda se si parla di lavoratori dipendenti, autonomi o parasubordinati.

I contributi vanno versati all'INPS se parliamo di artigiani, commercianti o professionisti senza cassa di previdenza specifica; alla cassa professionale di appartenenza se parliamo di un professionista iscritto ad un albo o ordine professionale. 

Normalmente il pagamento dei contributi viene effettuato in 4 rate: entro il 16 maggio, il 20 agosto, il 16 novembre ed il 16 febbraio dell'anno successivo.

L'importo dei contributi fissi è uguale per tutti, ma nel momento in cui c'è un reddito superiore ad €15.548,00 dovranno essere effettuati altri due versamenti in percentuale in data 30 giugno ed in data 30 novembre. 

Coloro che sono lavoratori autonomi dotati di partita IVA e che svolgono un attività professionale che non prevede la presenza di una autonoma cassa previdenziale (freelance, consulenti d'impresa, consulenti informatici, fisioterapisti, amministratori di condominio) sono tenuti ad iscriversi alla gestione separata dell'INPS ed al pagamento dei relativi contributi. L'aliquota dovuta dagli iscritti alla Gestione Separata Inps è del 25,72% da applicare al reddito lordo effettivo che deriva dalla dichiarazione dei redditi.

I lavoratori autonomi (ingegneri, commercialisti, avvocati, medici, farmacisti, architetti, giornalisti) che hanno una autonoma cassa previdenziale saranno tenuti ad effettuare i versamenti nei confronti di quest'ultima con modalità e con importi che variano a seconda del settore di riferimento.

Sanzioni in caso di inadempimento dell'obbligo contributivo

I contributi previdenziali obbligatori devono essere versati entro i termini e con le modalità di calcolo stabilite dalla legge. Se queste regole non vengono rispettate si determina un'inadempienza contributiva che deve essere regolarizzata. In assenza del tempestivo pagamento dei contributi e in relazione alla gravità dell'inadempienza si applicano:

- sanzioni civili (risarcimento del danno subito dagli enti per il tempestivo pagamento); 
- sanzioni amministrative (l'omesso versamento per un importo fino a 10.000 € annui è soggetto alla sanzione amministrativa pecuniaria da 10.000 a 50.000 €)
- sanzioni penali (l'omesso versamento delle ritenute, per un importo superiore a 10.000 € annui, è punito con la reclusione fino a tre anni e con la multa fino a 1.032 €)

Informazioni utili

Per poter avere delucidazioni ulteriori al riguardo è possibile rivolgersi al Call Center INPS o andare presso tutte le sedi INPS che si trovano a Catania e provincia

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