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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Aci Sant'Antonio, presunta incompatibilità consigliere comunale: "Tutto in regola, polemica strumentale"

Il caso era stato sollevato dalla locale sezione della Fiamma Tricolore, che contestava presunte incompatibilità del consigliere Rosario Pappalardo. Ieri la votazione in consiglio ha respinto la proposta di decadenza

Il caso era stato sollevato dalla locale sezione della Fiamma Tricolore, che contestava presunte incompatibilità del consigliere Rosario Pappalardo perché in possesso di quote societarie di un operatore economico che ha prestato servizi per conto del Comune di Aci S. Antonio nel recente passato. 
Poi la richiesta da parte di cinque consiglieri di minoranza della contestazione di incompatibilità, con l'attivazione immediata da parte del consiglio comunale della procedura di decadenza. Procedura caduta nel vuoto ieri sera quando la proposta di delibera 15 del 19 aprile 2017 è stata respinta con 10 voti contrari della maggioranza e 1 voto di astensione nel gruppo di minoranza.

Rosario Pappalardo commenta così la vicenda a CataniaToday: "È andato a vuoto il tentativo maldestro di gettare ombre e sospetti su un componente della maggioranza, il metodo è sempre lo stesso, diffondere insinuazioni senza avere il coraggio di sostenerle. Usando un minimo di buon senso sarebbe stato chiaro a tutti, e da subito, che quanto contestato non avrebbe trovato fondamento nella normativa di riferimento. L’azione portata avanti - continua Pappalardo - dai Consiglieri Licciardello Roberto, Pulvirenti Orazio, Pappalardo Valentina, Maccarone Fabrizio e Puglisi Alfio è servita solamente a ridicolizzare la rappresentanza istituzionale dell’intero consiglio, una richiesta di convocazione per la trattazione 'del nulla cosmico', per dare seguito alle farneticazioni di un rappresentante politico che già nel recentissimo passato è stato usato come ariete in una situazione molto similare. Vicenda risolta, anche quella, in una bolla di sapone".

Rosario Papparlado risulta essere possessore di quote sociali di una srl che si occupa di comunicazione e pubblicità esterna, ma non è amministratore della stessa, e non ha potere di firma o rappresentanza. Il consigliere nella documentazione sottolinea come: "Il carattere poi meramente episodico delle commesse e delle forniture, contestate nella nota, mancano del requisito fondamentale della continuità e periodicità, tale da non fare ravvisare in esse gli estremi del contratto di somministrazione, e ciò fa si che si ricada al di fuori del perimetro dell’incompatibilità, cosi come delineata dalla norma all’art. 10 L.R. n. 34/1986 e del corrispondente art. 63 D.Lgs. n. 267/2000". Lo stesso Pappalardo ha inviato all’assessorato autonomie locali la documentazione comprovante la sua assoluta estraneità ai fatti contestati.

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