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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Gli autonomisti tornano a "ruggire": al via un nuovo partito

Sindaci, assessori, consiglieri comunali: riparte dal basso il movimento in conclave a Enna ma con forte radicamento a Catania

Tornano a "ruggire" gli autonomisti siciliani. Lontani i fasti dell'allora Mpa gli uomini che raccolgono l'eredità di Raffaele Lombardo sono ancora ago della bilancia in tantissimi enti locali, financo alla Regione Siciliana. Hanno saputo conservare pedine sui territori, posizioni e consenso. E in tempi di antipolitica e di veloci mutamenti non è poco.

Video | Le interviste

Adesso gli autonomisti tornano a strutturarsi. Si sono riuniti in conclave a Enna ma la radice è fortemente etnea. Sindaci, consiglieri ed amministratori locali, giovani e rappresentanti della società civile si sono dati appuntamento per lanciare la fase costituente del nuovo soggetto politico.

Presenti, per il versante catanese, i sindaci di Randazzo e Paternò Sgroi e Naso ma anche di Camportondo Etneo Privitera. Presenti in sala i deputati autonomisti Giuseppe Compagnone, Giovanni Di Mauro, Carmelo Pullara e l’assessore regionale della Famiglia, politiche sociali e lavoro Antonio Scavone. Un grande cartello con la scritta “Per la Sicilia” ha accompagnato la convention.

I temi sono sempre quelli molto cari agli autonomisti che attaccano sui collegamenti, sull'autonomia differenziata, agricoltura ed emigrazione.

“Dobbiamo stare molto attenti a quello che stanno facendo le regioni del nord d'Italia che hanno un obbiettivo chiaro e mai nascosto: difendere i loro interessi, nascondendo obiettivi territoriali dietro il paravento del sovranismo spinto – afferma il sindaco di Randazzo Francesco Sgroi - L'autonomia differenziata che chiedono a gran voce ha l’unico obiettivo di trattenere per sé gran parte del gettito fiscale regionale sottraendolo alle casse dello Stato. Una prospettiva nefasta contro la quale dobbiamo organizzarci fin da subito – continua Sgroi. – Da autonomisti abbiamo il dovere di pretendere la fiscalità di vantaggio per la Sicilia. Oggi i Comuni vivono una condizione di disagio nei confronti dello stato centrale: politiche di bilancio che ingessano risorse, municipi che vanno in dissesto nonostante patrimoni importanti solo per assurdi vincoli di bilancio, il cui costo si riversa sui cittadini e sulle imprese. Il nostro partito deve essere un muro contro queste politiche”.

Al centro del dibattito, che ha coinvolto diversi assessori e consiglieri comunali di tutta la Sicilia, il tema dell’emigrazione, della crisi dell’agricoltura e delle infrastrutture, la cui situazione regionale è ormai drammaticamente precipitata, sia nei collegamenti viari e ferroviari che in quelli aerei.

"La Sicilia è del tutto trascurata dalle politiche del governo – afferma l’assessore al Comune di Catania Giuseppe Lombardo – basti pensare al decreto sblocca cantieri. Tutte le grandi opere vengono finanziate da Roma in su. Al sud, salvo qualche eccezione, il nulla! E non è certo una novità. Ricordo la battaglia degli autonomisti sui fondi FAS per le infrastrutture, letteralmente rubati al Sud del paese per pagare le multe delle quote latte dei grandi produttori del nord”.

Per facilitare la partecipazione alla costruzione della proposta politica del costituendo partito è stata realizzata una piattaforma di condivisione on line, alla quale ciascun militante potrà iscriversi ed offrire il proprio contributo di idee. “Perché la nostra – ricorda Antonio Coniglio, già assessore al comune di Acireale – è soprattutto una battaglia culturale per riappropriarci del sentimento di appartenenza e dell’orgoglio di essere siciliani”.

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