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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica

Bonaccorsi si difende: "Forse la telefonata registrata da Grasso un disegno preordinato"

Il vice sindaco interviene sulla vicenda della chiamata con il consigliere Giovanni Grasso finita in un chat del Movimento. I grillini chiedono le sue dimissioni

Telefonate, intrighi, veleni e sprechi comunali. La nota vicenda della chiamata tra il consigliere, ormai ex Movimento Cinque Stelle, Giovanni Grasso e il vicensindaco Roberto Bonaccorsi ha monopolizzato il dibattito politico in città.

Da una parte i grillini chiedono le dimissioni di Bonaccorsi, dall'altra l'esponente dell'amministrazione comunale dopo 24 ore di silenzio si difende e contrattacca.

Per il vice sindaco "la surreale vicenda di questi giorni, che mi vede inaspettatamente chiamato in causa per una contrapposizione che appare essere tutta interna al gruppo 5S, mi impone però di riportare nei binari della correttezza una vicenda spettacolarizzata a fini che rientrano forse nelle dinamiche interne dello stesso movimento politico, strumentalizzando la mia persona e il mio ruolo".

Bonaccorsi, infatti, ricostruisce la precedente seduta consiliare della scorsa settimana durante la quale aveva annunciato querela in merito all'attacco pentastellato sui "bagni d'oro" del Comune di Catania, in merito al quale la consigliera Adorno aveva richiamato anche le precedenti responsabilità dell'attuale vice sindaco.

"L'inaccettabile costo dei servizi di pulizia dei bagni comunali in molteplici occasioni io stesso avevo già denunziato in numerosi interventi pubblici - ha detto Bonaccorsi - ed eppure, nonostante tanta evidenza, la consigliera Adorno sia sui social network che in aula, mi ha illecitamente additato come il colpevole degli sprechi da me resi noti pubblicamente, rifacendosi a circostanze dolosamente falsate e dimostrando una pervicace volontà di mettere in discussione la mia integrità morale di professionista e di amministratore, ribaltando la realtà documentale".

Così l'esponente dell'amministrazione aveva chiesto una rettifica alla consigliera, altrimenti avrebbe sport querela.

"Corrispettivamente, con eclatanza degna di miglior causa - prosegue ancora Bonaccorsi - veniva diffuso alla stampa il contenuto di una conversazione telefonica del tutto amichevole con il consigliere Grasso che mi ha chiamato, forse con un disegno preordinato, per istigarmi ad andare avanti con la querela nei confronti della sua collega".

Il vice sindaco spiega che "in quella telefonata, in cui Grasso mi incalzava per denunziare la consigliera Adorno, non facevo altro che affermare con il tipico tono gergale di un’amichevole chiacchierata, mentre ero alla guida dell’auto, che, come detto nell’intervento in consiglio comunale appena concluso, il ricorso alla via giudiziaria poteva essere elemento di chiarezza sugli attacchi diffamatori che mi erano stati rivolti e che pertanto non mi sarei sottratto a compiere decise azioni per tutelare la mia reputazione. Come non mi sottrarrò a tutelare la mia persona davanti a chi compie in maniera fraudolenta atti puniti dalla legge estrapolando da una conversazione privata singole parole".

"Tuttavia, a fronte di questa solare ricostruzione sostanziale della vicenda, è chiaro che alcune frasi estratte dal contesto colloquiale tra due vecchi colleghi di università, possano essere interpretate diversamente senza che ciò fosse minimamente nei miei intendimenti, che erano solo quelli, come detto pubblicamente in Consiglio Comunale, di rivolgermi alla magistratura per fare chiarezza sulle continue denigrazioni subite. Se la Consigliera Adorno, come io ritengo, ha sentito l’intera telefonata non può non collegare la stessa quale appendice della discussione politica in consiglio comunale dalla quale si era appena usciti, e che il colpo giusto non poteva che essere l’intervento chiarificatore della magistratura. Ribadisco che non ho alcuna preclusione a chiarire personalmente e in ogni sede questo aspetto inconsapevolmente sgradevole, che ha non ha alcuna rispondenza concreta nei miei atteggiamenti, sia nei confronti della consigliera che della signora Adorno", ha concluso il vice sindaco.

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