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Boom di voti per i 5 stelle, i seggi in più non andranno ad altri partiti

La legge parla chiaro, anche se in Sicilia ci sono più seggi che candidati disponibili nel Movimento 5 Stelle, i voti restano all'interno della lista ma saranno spalmati in altre circoscrizioni

"In Sicilia sono finiti i candidati al Senato e probabilmente il Senato avrà un seggio in meno perché abbiamo più seggi che candidati". Era questa la preoccupazione del leader M5S Luigi Di Maio che, ieri sera, da Pomigliano d'Arco, rifletteva sulla vittoria assoluta riportata in Sicilia. Un vero e proprio boom che ha portato al paradosso in cui gli eletti del Movimento sono di più dei seggi a disposizione e per effetto di questo l'assegnazione avverrà sempre ai pentastellati ma in un altro collegio o circoscrizione.

Sono quattro, tre alla Camera e uno al Senato, infatti, i seggi 'non disponibili' per l'exploit dei 5stelle che hanno ottenuto più posti in Parlamento dei candidati presentati. Questi seggi non assegnati, in base alla legge elettorale, spettano al M5s nelle circoscrizioni o collegi dove ci sono candidati non eletti. Il tutto è frutto del successo del M5stelle in Sicilia che ha conquistato tutti e 28 i collegi uninominali.

In realtà gli eletti sarebbero 57, ma mancano candidati da fare scorrere nelle liste, dove non possono stare per legge più di 4 nomi. I seggi non assegnati saranno attribuiti a altri esponenti del M5s dall'ufficio elettorale centrale, come prevede il decreto del Presidente della Repubblica numero 361 del 1957 che recita: "qualora ad una lista fosse assegnato un seggio in una circoscrizione nella quale tutti i candidati della lista stessa fossero stati già proclamati eletti dall'ufficio centrale circoscrizionale, l'ufficio centrale nazionale attribuisce il seggio alla lista in altra circoscrizione".

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