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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Brunetto (M5S): "Credo nell'Europa ma va cambiata radicalmente"

Intervista al candidato pentastellato che fa parte dell'ordine degli ingegneri: tra infrastrutture e democrazia diretto ecco la sua ricetta per l'europarlamento

E' originario di Santa Teresa di Riva, nel messinese ma si è formato e vivee a Catania. Dopo gli studi e la laurea nella città etnea ha iniziato a svolgere la libera professione e fa parte dell'ordine degli ingegneri. I suoi trascorsi di attivista nella politica universitaria hanno fatto molto parlare, poiché ha militato nelle formazioni vicine all'ex ministro Alfano e all'ex sottosegretario, nonché ex presidente della provincia etnea, Giuseppe Castiglione. Poi l'avvicinamento al Movimento sino alla candidatura alle europarlamentarie che ha anche "beneficiato" del caso di Clementina Iuppa.

- Non possiamo non esordire con una domanda sul suo passato politico e sui rapporti umani, che ancora ci sono, con Castiglione e quell'area politica...

"Io mi sono interessato di politica universitaria e chiunque l'abbia portata avanti sa che si affrontano temi non politici. Nello specifico si fanno raccolte firme relativi ai problemi della didattica: ad esempio a ingegneria avevamo problemi con i posti a sedere nelle aule che non erano sufficienti, oppure problemi con le aule di disegno. Quindi abbiamo portato avanti istanze collettive per una migliore fruizione della didattica e non abbiamo affrontato temi politici. Con molti ragazzi dell'assocazione ho un ottimo rapporto: eravamo un gruppo di amici e facevamo rete anche con altre associazioni con il solo fine di portare avanti le istanze degli studenti".

- E dopo com'è avvenuta la folgorazione con il Movimento?

"Dopo l'università ho iniziato il mio percorso professionale e quello nell'ordine degli ingegneri. Il Movimento porta avanti valori che sento molto vicini. In particolare la democrazia diretta, l'introduzione della piattaforma Rousseau, l'uso del web e dei social che danno possibilità ad ognuno di dire la sua e di conoscere. Poi i temi nell'ambito della sostenibilità ambientale, dell'efficientamento energetico sono a me cari perché mi occupo di progettazione sostenibile".

- Fondi europei: non riusciamo a spenderli né a incassarli. Specie in una Catania al dissesto come incidere?

"Chiunque verrà eletto nel Movimento, perché noi non facciamo campagna sulla singola persona ma sulle battaglie, rappresenterà le istanze di un territorio, in questo caso Sicilia e Sardegna e non una singola città. Sicuramente il discorso dei fondi europei è un tema da attenzionare, sopratutto nella dinamica dei macrotemi che vengono trattati. Penso alle infrastrutture, all'agricoltura e alla tutela delle nostre eccellenze".

- Ha parlato di infrastrutture: in Sicilia siamo all'anno zero. Cosa farà all'europarlamento?

"L'idea dell'Europa è quella di scambio libero di merci e di persone. Ma in Sicilia non abbiamo strade, non abbiamo ferrovie. Dove dobbiamo andare? Quindi occorre pensare alle infrastrutture sul territorio, alla continuità territoriale tra la Sicilia e il resto del Paese che non c'è".

- Favorevole al ponte sullo stretto?

"E' una domanda che mi fanno sempre. Da ingegnere sono favorevole alle grandi opere, ma esse devono essere inquadrate all'interno di una valutazione dell'impatto ambientale. Oltre a questo occorre capire a quali infrastrutture sarà collegato il ponte. Sarà collegato a una linea ferroviaria pessima con tratti non elettrificati o binario unico? Basta pensare che per andare da Trapani a Siracusa ci vogliono 11 ore: si fa prima ad andare a New York. Oppure la A 18 che è una trazzera. Prima del ponte occorre quindi pensare ai collegamenti sul territorio perché siamo completamente fermi".

- Sull'immigrazione qual è la posizione? Sembra che Salvini abbia monopolizzato il tema

"Io rispondo sempre che se dovessi essere eletto interpellerei sempre la base. Abbiamo Rousseau che è questa risorsa che permette il confronto tra eletti e iscritti. Sul tema immigrazione si fa confusione tra noi e Salvini: noi abbiamo un contratto di governo e non una alleanza. Chiaramente noi cchiediamo una Europa forte e che ragioni in maniera globale su questa tema ma noi non ci collochiamo nel fronte dei sovranisti. Noi crediamo nell'Europa, i svoranisti no. Noi pensiamo che sia fondamentale ma per come è adesso non va bene e vogliamo cambiarla".

- Sull'agricoltura cosa potrà fare l'Europa?

"Già in questi cinque anni al parlamento europeo il nostro rappresentante Ignazio Corrao ha portato avanti numerose battaglie a tutela dei nostri produttori. Penso alle battaglie contro l'olio tunisino, contro l'importazione senza dazi delle arance del magreb. Sono temi su cui dovremo continuare a vigiliare e incidere per rilanciare questo settore".

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