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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Comune, esiste oggi una vera opposizione alla giunta Pogliese?

Abituati ad un'opposizione trasversale durante lo scorso quinquennio - rappresentata da alcuni elementi battaglieri e 'rumorosi' - gli osservatori rimangono quasi annoiati dall'attuale livello di dibattito cittadino. Sono diverse le ragioni che potrebbero spiegare l'affievolirsi del pathos

Dal passaggio di consegne dall'amministrazione guidata da Enzo Bianco a quella guidata, invece, da Salvo Pogliese sono cambiate tante cose all'interno del consiglio comunale di Catania. Non solo nella gestione dei rapporti istituzionali tra forze politiche, o negli aspetti più esterni di rappresentazione della politica, quanto piuttosto nel livello di tensione tra i diversi gruppi che, all'indomani del momento elettorale, compongono oggi il senato cittadino. Che succede in aula? Perché non si sentono più le urla e le ficcanti obiezioni degli oppositori? Chi ha sostituito oggi il pressante Manlio Messina - ex capogruppo di Fratelli d'Italia che tanto tormentava l'ex presidente Raciti con le continue interpellanze - o la 'serpe in seno' Niccolò Notarbartolo, voce critica del PD etneo, che tanti maldipancia ha portato all'interno del suo stesso (ex) partito?

Il profilo istituzionale

Abituati ad un'opposizione trasversale durante lo scorso quinquennio - rappresentata da alcuni elementi battaglieri e 'rumorosi' - gli osservatori rimangono quasi annoiati dall'attuale livello di dibattito cittadino. Sono diverse le ragioni che potrebbero spiegare l'affievolirsi del pathos: prima di tutto il breve periodo di governo e, su tutti, la situazione emergenziale delle casse cittadine. Il dissesto non piace a nessuno, è vero, ma l'allarme suonato dalle trombe della Corte dei Conti sembrerebbe aver imposto un "cessate il fuoco" temporaneo tra gli opposti schieramenti. Certamente per senso istituzionale, da un lato, ma, dall'altro, anche per le probabili responsabilità diffuse che l'attuale opposizione di sinistra potrebbe avere nella creazione della crisi economica. O, quantomeno, nel non averla saputa gestire o evitare in modo efficace. 

Il Partito Democratico

L'unica voce dissonante rispetto al silenzio consiliare di Bottino, Zappalà e Di Salvo, è quella dell'ex primo cittadino Enzo Bianco che - osservando i lavori d'aula - sembrerebbe assumere un comportamento politicamente bipolare tra quello tenuto tra gli scranni di palazzo degli Elefanti e quello portato avanti, invece, sulla propria bacheca Facebook. Al taciturno consigliere Bianco 'in carne ed ossa', solitamente impalpabile durante le sedute, fa da controaltare un Mr.Hyde virtuale che, al contrario, attacca duramente l'amministrazione Pogliese addittandola come responsabile dei più diversi disservizi. Mancata pulizia delle caditoie, gestione sbadata del traffico veicolare all'interno del cimitero, dissesto economico: per il Bianco on-line non c'è dubbio, è tutta colpa del nuovo sindaco.

Il Movimento Cinquestelle

Ma a 'silenziare l'opposizione' contribuisce anche un altro elemento. La situazione dell'alleanza romana tra Lega e Movimento Cinquestelle e la presenza - strategica, nonostante il risultato deludente - in giunta dell'assessore Fabio Cantarella, sembrerebbe portare giunta e pentastellati ad un rapporto di tiepida amicizia. Per alcuni consiglieri a 5 stelle è la prima esperienza politica, non c'è dubbio, ed il mancato mordente forse corrisponde ad una fase di studio. Per altri esponenti d'altra parte, seppur all'esordio in Consiglio, la militanza non manca: è questo il caso dell'ex candidato Giovanni Grasso, oggi capogruppo, spesso coinvolto dal primo cittadino in eventi istituzionali. Grasso non pecca neanche di verve polemica, ha già fatto sentire la sua voce come presidente della commissione Cultura o in sede di conferenza dei capigruppo, ma sono ancora pochi i veri attacchi 'truculenti' alla nuova amministrazione.

Pogliese, dal canto suo, sembra 'volere bene' all'opposizione 'grillina'. Non mancano infatti le occasioni pubbliche in cui il primo cittadino ringrazia e riconosce meriti al Movimento al quale, di fatto, ha concesso tutte le vicepresidenze di commissione che questo aveva inizialmente richiesto. Una vera e propria 'conventio ad includendum' della coalizione di maggioranza, forse volta a 'tenere buoni' i Cinquestelle, in ottica di un flirt con il governo nazionale, o forse una generale tendenza del nuovo vertice ad assumere un profilo più istituzionale e meno politico. Soprattutto in un momento di pesante emergenza. Scelta che non piace sempre a tutti gli alleati che, a volte, vorrebbero qualche presa di posizione più netta rispetto agli strali lanciati sui social dall'ex sindaco Bianco. L'opzione low profile di Pogliese, tuttavia, sembrerebbe premiare, anche soltanto da un punto di vista comunicativo. Sono infatti poche le voci che, - allo stato attuale - anche all'interno della stampa cittadina, hanno 'crocifisso' politicamente Pogliese come un tempo si faceva con Bianco. 

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