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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Diciotti, intervista a Cecile Kyenge: "A Catania per ringraziare gli operatori della nave"

L'europarlamentare Cecyle Kyenge è arrivata questa mattina a Catania per ringraziare gli operatori della Diciotti "per la loro umanità", ma anche per "analizzare alcuni aspetti della vicenda" e relazionare in Commissione Europea

L'europarlamentare Cecyle Kyenge è arrivata questa mattina a Catania per ringraziare gli operatori della Diciotti "per la loro umanità", ma anche per "analizzare alcuni aspetti della vicenda" e relazionare in Commissione Europea. Una visita, la sua, che ha fatto seguito a quelle di molti altri parlamentari, donne e uomini politici che, in questi giorni, hanno voluto visitare la nave della Guardia Costiera per capire meglio la situazione. 

Onorele Kyenge, come mai è qui, dopo la risoluzione del caso Diciotti?

"Sono scesa a Catania, per ribadire un fatto: nessun migrante che viaggia per l’Italia si aspetta di essere mantenuto a spese del paese ospitante - spiega l'ex ministro a CataniaToday - La loro speranza resta quella di realizzarsi, nel rispetto delle leggi italiane, profondendo impegno e sacrificio. Sono scesa a Catania in questo momento quando il dibattito ormai abietto sull’invasione dell’Italia da parte di migranti africani da mantenere, qualifica ovvero disqualifica chi se ne fa interprete! Nel cuore di un’Italia umanista ed illuminista, l’afrofobia istituzionale di matrice salviniana, porta il nostro paese ad una trasformazione sostanziale. Da uno stato protettore, unanimamente applaudito nel mondo, il nostro paese si sta trasformando in stato punitivo",

"L'obiettivo del mio incontro di oggi era quello di ringraziare chi si è adoperato in questi giorni di permanenza dei migranti sulla nave: la Guardia Costiera, gli operatori del porto ed il personale sanitario. Ma non solo. Ritengo sia nacessario tenere alta l'attenzione perché quello che si è appena concluso è un episodio gravissimo; risolto soltanto grazie all'intervento della Chiesa e di alcuni paesi che hanno volontariamente espresso la volontà di ospitare queste persone, tra i quali c'è anche l'Albania, anche se dobbiamo capire meglio quali siano i margini per consentire questo trasferimento". 

In che senso? 

"Le persone che mettono piede sul territorio europeo così come previsto dai trattati, devono rimanere in Europa e per essere trasferiti in un paese terzo, al di fuori dell'Unione, deve esserci un consenso esplicito delle persone coinvolte". "E' una questione strettamente giuridica - aggiunge - che noi oggi vogliamo sottoporre alla Commissione". 

Cosa pensa del comportamento dei ministri Salvini e Toninelli?

"L'Italia è sempre stata conosciuta come terra di accoglienza. Il comportamento dei ministri ma anche del capo politico del Movimento Cinque Stelle Di Maio, è stato vergognoso. Ci sono state iniziative, buone pratiche in questi anni che hanno dimostrato l'inutilità di un'azione di questo genere. Tenere chiuse queste persone senza permettere lo sbarco ha reso l'Italia, davanti agli occhi del mondo, un paese con un governo che preferisce punire invece di accogliere. Ma lo Stato deve proteggere le persone, non solo sanzionarle. Se c'è qualcuno che delinque esiste un altro potere, quello della magistratura, per accertare eventuali responsabilità". 

Qual è stato il dialogo con l'Europa da parte del governo secondo lei?

"Prima di fare quest'azione vergognosa l'esecutivo avrebbe dovuto sedersi ai tavoli deputati per capire come fare. O, in alternativa, se pensa di voler cambiare le regole e mettere in discussione il trattato di Dublino, cercare di capire il modo migliore per farlo. Tutto questo non è ancora avvenuto e, per questo motivo,  moi porteremo qusta questione all'interno della Commissione Europea: sapendo tuttavia che le regole in atto non hanno mai aiutato l'Italia".  

Cosa pensa dell'indagine a carico di Matteo Salvini?

"La magistratura farà il suo percorso, non spetta a me commentare. Certo è che trattenere le persone contro la loro volontà è un sequestro, se questo tuttavia ha riscontri penali è un fatto che deve essere verificato. Io penso che in questo momento si voglia fuorviare l'attenzione su altri temi, provando a portare le persone all'esasperazione. Del resto gli slogan che i due partiti al governo avevano portato avanti in campagna elettorale vertevano spesso su di un miglioramenteo della vita degli italiani. Non mi pare che sia avvenuto questo fino ad oggi: le persone quindi dovrebbero chiedersi cosa sta succedendo realmente, perché si cerca di nascondere con questi temi il fallimento di Lega e Cinque Stelle.

La partecipazione di sabato, alla manifestazione antirazzista, è stata ampia e variegata. Secondo lei è possibile ripartire da questi temi per dare nuovo carburante alla sinistra italiana? 

"Non importa cosa dicono i sondcggi, da quello che vediamo oggi è che c'è una parte del paese che chiede di fare di più. Che non accetta il modello di odio imposto da Salvini e che crede nei valori della giustizia sociale, del dialogo e della convivenza pacifica. Sicuramente un soggetto credibile di sinistra progressista deve fare tesoro di questo e provare a cercare un territorio comune con le diverse realtà".  

Ma, concretamente, come si può risolvere la questione migratoria senza scadere nella retorica razzista, da un lato, o in logiche criminali che sfruttano la condizione di debolezza di queste persone? 

"Serve intervenire sulle cause profonde della migrazione, quindi capire perché le persone vanno via dai propri paesi. Cominciare a lavorare con un partenariato internazionale in modo da rendere queste persone capaci di scegliere se vivere o meno nelle loro terre di origine, capire realmente chi è costretto ad andare via e chi non è costretto. Non dimentichiamoci che nei paesi di transito, come la Libia ed il Niger, queste persone spesso si affidano alle mani della criminalità organizzate. Servirebbe quindi un programma olistico, di contrasto duro a queste realtà ma che preveda anche corridoi umanitari e vie legali per agevolare la mobilità, in modo da scoraggiare l'illegalità". 

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