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Regionali Sicilia 2012

Rosario Crocetta è il nuovo Presidente della Regione Sicilia

Impegno antimafia. Primo sindaco gay dichiarato in Italia. Vive in una sorta di bunker, a due passi dal quartiere "Bronx" di Gela. Per alcuni, segna il cambiamento della Sicilia. Come sperano in molti. Per altri, è solo apparenza. Musumeci: "Crocetta è ostaggio di poteri forti"

Rappresenterà la Sicilia. E, a primo impatto, ci si chiede cosa c'entra con questa terra. Lui impegnato nell'antimafia, rappresenterà un'isola che ha la mafia nel Dna. Lui che è stato il primo sindaco gay dichiarato, rappresenterà un'isola che viene vista sempre "un passo indietro" rispetto al resto d'Italia. Lui che vive in una sorta di bunker, a due passi dal quartiere "Bronx" di Gela, in una palazzina realizzata con i fondi destinati all'edilizia popolare, rappresenterà un palazzo che ha "sperperato" tutto.

Discordanze che, forse, segnano il cambiamento. Come sperano in molti. Solo apparenza, invece, secondo altri. Lo stesso Musumeci, con il solito fair play e sorriso sulle labbra, del neo governatore dice che ''è stato scorretto in campagna elettorale". Musumeci parla di "losco gioco che si nasconde dietro il candidato vincente. Crocetta - aggiunge - è ostaggio di poteri forti". Anche Fava allude a questi poteri forti. Si fa riferimento ad un Lombardo uscito dalla porta di Palazzo d'Orleans che vi sta entrando nuovamente, ma dalla finestra. Ma il diretto interessato sbotta: " 'Basta con questa storia di Lombardo. Mi avete rovinato la campagna elettorale, senza questa storia avrei vinto con oltre il 40%''.

E ha vinto lui. Sempre in vantaggio dalle 11 di questa mattina. Rosario Crocetta, eletto col sostegno di Pd, Udc, Psi e Apil, ha 61 anni. Diplomato in ragioneria, dipendente dell'Eni, addetto al centro elaborazione dati dello stabilimento petrolchimico di Gela, ha aderito sin da giovanissimo al Pci e vi ha militato fino al ventesimo congresso, finito con una scissione e la nascita del partito Democratico della Sinistra e Rifondazione Comunista.

E' entrato in consiglio comunale a Gela con i Verdi e, poi, è divenuto assessore dal '96 al 2001 nella giunta Gallo. Celebre una sua frase quando era assessore alla Cultura. Fece affiggere alla porta del suo ufficio un cartello con la scritta: "Non si accettano raccomandazioni".

Crocetta festeggia

Nel 2002 si è candidato per la prima volta a sindaco di Gela e ha perso per appena cento voti contro Giovanni Scaglione, del centrodestra. Fatto ricorso al Cga e l'11 marzo del 2003, è stato proclamato dal Consiglio di Giustizia Amministrativa sindaco di Gela.

Primo sindaco gay dichiarato in Italia. Alle successive amministrative è stato rieletto con plebiscito. Poi il salto all'Europarlamento.Dal 2003 Crocetta vive sotto scorta, da quando da un palco di piazza Umberto a Gela ha affermato che la sua priorità è la lotta alla mafia.

Ha attaccato a muso duro la famiglia Emmanuello - a capo di Cosa nostra di Gela - e ha licenziato dal Comune Virginia Di fede, moglie del boss Daniele Emmanuello, a capo dell'omonima cosca prima di morire durante un conflitto a fuoco con la polizia.

Durante la sua sindacatura, Crocetta ha introdotto i protocolli antimafia con le gare d'appalto che dovevano essere aggiudicate alla presenza delle forze dell'ordine. Ha fatto della legalità il suo cavallo di battaglia anche quando ha promosso al Comune, nella notte di "San Lorenzo" la rotazione dei dirigenti per cacciare alcuni capi-settore che decidevano a chi aggiudicare i lavori pubblici e la manutenzione delle opere da realizzare a Gela.

A lui la parola: " Io credo che sia stata premiata la mia storia di vita. La gente ha guardato anche alla squadra che ho già indicato in campagna elettorale. Adesso rivoluzioneremo la Sicilia. Di certo il mio non sarà il governo dell’inciucio”.

 

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