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Venerdì, 29 Marzo 2024
Regionali Sicilia 2017

Regionali, Micari apre la campagna a Catania ma la platea è semivuota

Il Magnifico palermitano Fabrizio Micari arriva alle Ciminiere di Catania per inaugurare la campagna ma ad aspettarlo, oltre al ceto politico, non sembrano vedersi né militanti né simpatizzanti

Il luogo è lo stesso ma, nonostante la presenza di tutto il gotha del Partito Democratico etneo, la sala conferenze delle Ciminiere di Catania sembra ben diversa da quella del cosiddetto matrimonio tra i democratici ed Articolo 4, il movimento fondato da Valeria Sudano e Luca Sammartino. I pullman stracolmi di quel giorno sono un lontano ricordo e delle file chilometriche per accedere, delle strette di mano dal palco, degli applausi fragorosi non sembra ormai esserci traccia. Eppure l'occasione è di quelle che li meriterebbero. Il Magnifico rettore dell'Università di Palermo Fabrizio Micari, ora candidato del centro-sinistra, è arrivato ieri all'ombra dell'Etna per aprire ufficialmente la sua campagna elettorale. 

L'intervista a Micari - Video

Ad aspettarlo all'esterno pochissimi i militanti mentre, invece, abbondano i volti noti della politica catanese. A partire da tutte le aree del Partito Democratico: la Cgil con la deputata nazionale Luisa Albanella e quella regionale Concetta Raia, Giuseppe Berretta e i "berrettiani", il nuovo sindaco Giovanni Burtone e i "burtoniani" (ovvero il "peone" Lanfranco Zappalà), Valeria Sudano e Luca Sammartino e, ultimo ma non per importanza, il primo cittadino Enzo Bianco e la sua segreteria. Impossibile non notare anche l'eurodeputato Giovanni La Via e il sottosegretario Giuseppe Castiglione, entrambi di AP, in rappresentanza del sodalizio politico tra gli "alfaniani" e il Pd della segreteria renziana. A loro si aggiungono anche il deputato regionale di Sicilia Futura Nicola D'Agostino, accompagnato dai candidati all'Ars Agatino Lanzafame e Carmelo Coppolino. Tutti questi, però, non riescono a riempire la sala, che rimane semivuota, dove campeggia lo slogan "La sfida gentile" che, forse involontariamente, sembra ricalcare lo storico "La force tranquille" del presidente francese Francois Mitterrand.

Fabrizio Micari a Catania

Il cambio di marcia rispetto a Crocetta

"Vorrei riuscire a costruire una squadra e mantenerla il più possibile e non cambiarla in corso d'opera, si deve lavorare affinché sia stabile. Un governo deve essere credibile anche da questo punto di vista", dichiara Micari arrivato davanti ai microfoni dei cronisti. E sulla possibile discontinuità con l'esperienza di Rosario Crocetta, invocata anche da molti esponenti dello stesso Partito Democratico, il professore risponde: "Preferirei parlare di cambio di marcia anche perché sono ingegnere meccanico ed è un tema a me caro. Ritengo che negli anni precedenti ci siano state molte difficoltà, ma anche cose importanti e positive ed è da quelle che si deve ripartire accellerando fortemente con l'impiego delle risorse che vengono dall'Europa che sono tante e consentono di poter fare investimenti. Ad esempio - continua Micari - è stato fatto un buon lavoro riuscendo a chiudere il bilancio regionale, ora bisogna saper utilizzare questi fondi". 

I sondaggi e i temi del programma

Sui sondaggi che darebbero il centro-sinistra in vantaggio Micari spiega di non "fidarsi troppo". "Non mi esalto quando leggo cifre a noi favorevoli né mi preoccupo, al contrario, quando vedo altri tipi di risultati - spiega Micari - Ci sono ancora molti indecisi e noi dobbiamo conquistarci la fiducia degli elettori con i programmi e con le idee. La nostra priorità in assoluto è il lavoro, insieme a questo anche lo sviluppo delle infrastrutture, che sono temi legati. Il turismo e l'occupazione dei giovani sono anche importanti ma - aggiunge infine - mi permetto di aggiungere la tematica dei diritti. Come quello alla salute, soprattutto per i disabili e le persone più sfortunate". 

La risposta a Fava sull'incontro con Ciancio

Infine, sulle recenti polemiche sollevate soprattutto dal candidato di Mdp e Sinistra Italiana Claudio Fava - che in un durissimo post criticava la scelta del rettore di voler rilasciare la sua prima intervista ufficiale al quotidiano La Sicilia, incontrando nel suo studio privato l'editore Mario Ciancio, oggi sotto processo per concorso esterno in associazione mafiosa - il candidato del Pd glissa: "Ho semplicemente fatto un'intervista con quattro giornalisti di valore del principale quotidiano catanese e ho anche incontrato l'editore del giornale, tutto qui. Farò anche altre interviste in tutti i giornali che siano interessati ad ascoltarmi". 

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