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Giovedì, 18 Aprile 2024
Politica Librino

Il caso del municipio "paralizzato" di Librino approda in consiglio

L'assessore Porto ha rassicurato il civico consesso annunciando lo spostamento delle tante attese unità di personale negli uffici della municipalità

Già dallo scorso gennaio erano emersi i problemi, rilevanti, della sesta municipalità. Il municipio etneo, che comprende il quartiere di Librino, è pari a una città di medio-grandi dimensioni arrivando a superare gli 80mila abitanti e ha sofferto negli ultimi mesi della mancanza di personale all'interno degli uffici della circoscrizione. Un vuoto di organico che ha portato ad attese, disservizi e che ha costretto molti cittadini a percorrere chilometri e chilometri per recarsi in altri uffici nonostante la linea, abbracciata da anni dalla politica a tutti i livelli, del decentramento amministrativo.

Così, dopo un ordine del giorno presentato lo scorso febbraio dai consiglieri comunali della commissione presieduta da Sebastiano Anastasi, il pentastellato Graziano Bonaccorsi ha chiesto un consiglio straordinario sui problemi ancora irrisolti della sesta municipalità. La richiesta è stata sottoscritta in maniera bipartisan da diversi consiglieri comunali e, finalmente, la quadra è stata trovata e annunciato in consiglio: dopo i diversi interventi l'assesore Porto ha preso la parola e ha illustrato lo spostamento di 4 dipendenti (tre di categoria B e uno di categoria C) nel municipio che serve Librino.

Partendo da lontano, dalla nascita del quartiere e da Kenzo Tange, l'assessore ha ricordato alcuni mali atavici del popoloso quartiere e ha poi affermato che "l'ordine di servizio che sposterà i dipendenti servirà per garantire la riapertura delle biblioteche, per la riapertura del punto all'interno di Porte di Catania e per garantire celerità nei servizi".

La situazione dell'organico del Comune di Catania, così come per tutti gli enti locali, è lacrime e sangue: età media altissima, impossibilità di assumere e un groviglio tra leggi 104 e simili che portano, di fatto, molti dipendenti ad essere esonerati dall'attività lavorativa riducendo ulteriormente il già risicato capitale umano dell'ente.

"Tra settembre e ottobre - ha proseguito l'assessore Porto - vi saranno una cinquantina di pensionamenti per quota 100 e non si potranno fare assunzioni, Noi cerchiamo di fare il massimo con i mezzi che abbiamo. A Librino il problema nasce da una unità che era andata in pensione e soltanto negli ultimi anni abbiamo avuto nel decentramento almeno 100 unità in meno. Adesso che la situazione post Covid si sta normalizzando abbiamo operato per la ripresa, ma i lavori non si sono mai fermati specie per il decentramento".

"Non c'è stata mai la sospensione del servizio - ha concluso - ma si è verificato inevitabilmente qualche disagio. Adesso abbiamo spostato le unità di personale che servivano e lo avevamo anticipato alla Po e al presidente della municipalità. Purtroppo convivamo con la situazione dell'organico e per questo abbiamo attivato servizi online che invito ad utilizzare, come quello del cambio di residenza su Catania Semmplice che consente di verificare in rete anche la lavorazione della pratica".

Soddisfatto il capogruppo di Grande Catania Sebastiano Anastasi che ha sottolineato, nel corso del suo intervento, come vi fosse un ordine del giorno "chiaro" e "studiato" dall'intera commissione che aveva vagliato i numeri del personale offrendo anche delle soluzioni all'amministrazione. Ad esempio mesi addietro la seconda municipalità poteva contare su 11 dipendenti di fascia C mentre la sesta ne aveva solo 1 che poi è andato in pensione.

"Questa è una vittoria del consiglio comunale che ha lavorato in maniera corale e unita, così come aveva fatto la commissione presentando un ordine del giorno che indicava una distribuzione diversa del personale, ma non erano seguiti dei segnali. Oggi è stato un momento di confronto e il decentramento è una priorità del consiglio e abbiamo chiesto all'amministrazione di dare seguito a quanto contenuto nell'ordine del giorno per fare fronte alla carenza dei dipendenti nella sesta municipalità".

Rimane critico il proponente del consiglio straordinario Graziano Bonaccorsi: "Con l'emergenza Covid19 l'amminstrazione aveva tutto il tempo per riorganizzare la distribuzione del personale e poteva farlo ben prima e non a poche ore dalla seduta straordinaria del civico consesso. I cittadini non hanno potuto fruire di servizi importanti ed essenziali ed è stata lasciata una municipalità enorme senza dipendenti, oppure lo sportello di Porte di Catania chiuso quando aveva una media incassi di 500 euro al giorno per le carte di identità. Questa sarà un'emergenza che si ripresenterà alla luce dei pensionamenti in corso e non è di certo una soluzione risolutiva quella individuata".

Infine qualcuno, come Luca Sangiorgio, ha evidenziato la natura più "amministrativa che politica" della questione e anche una percentuale di dipedenti che di certo non brilla per "abnegazione" per usare un eufemismo, mentre altri non gradirebbero essere spostati in altri uffici territorialmente distanti da quelli in cui hanno sempre lavorato. E tra il Comune in dissesto, quota 100 e la mancanza di "elasticità" a pagare sono sempre i cittadini.

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