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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Il ritorno sottotraccia di Raffaele Lombardo e l'appoggio a Pogliese

Raffaele Lombardo torna alla carica, ma con un profilo basso. Grande Catania appoggerà quasi sicuramente Salvo Pogliese ma il tavolo delle trattative sarebbe ancora aperto

Non è più il dominus assoluto della Sicilia orientale come un tempo, ma concluse le vicende processuali più spinose, l'ex governatore Raffaele Lombardo può ancora dire di avere un ruolo sostanzioso all'interno dello scacchiere politico catanese. Un piccolo forzìere di voti, coltivato negli anni dalle retrovie, che ha consentito di fatto agli autonomisti di non scomparire del tutto, e di ottenere un risultato più che solido alle scorse elezioni regionali. La lista benedetta dall'imprimatur lombardiano, Idea Sicilia, ha infatti superato ogni aspettativa, ottenendo il 7,5% a livello regionale e superando, di fatto, sia Fratelli d'Italia che #DiventeràBellissima, creatura dell'attuale presidente Nello Musumeci. 

Forte di questo dato, un nuovo Lombardo in sordina - non più matador dell'era aurea dell'Mpa - in questi giorni sta tessendo i fili per costruire un percorso interno al centro-destra. Un dialogo che i bene informati assicurano già attivato, non tanto con l'europarlamentare Salvo Pogliese, ma con le diverse anime della coalizione che, alle prossime amministrative, sosterranno la sua candidatura a primo cittadino della città di Catania. Il tavolo delle trattative è dunque ancora aperto e se ancora non può si può certificare la "chiusura" ufficiale sul candidato, è possibile però dire che questa è la direzione verso la quale andranno gli uomini del ras di Grammichele. Qualcuno però, come l'ex candidato alle regionali con il Partito Democratico Mario Di Fazio, oggi candidato alle amministrative con Grande Catania, si spinge oltre e pubblica il fac-simile elettorale con la scritta "Pogliese sindaco".

Il cambio di strategia

Alla base del cambiamento di strategia nell'agire politico di Lombardo, potrebbero esserci delle valutazioni di carattere personale ma anche una più generale osservazione dei fenomeni nazionali. Secondo alcuni, infatti, l'agone a cui Catania sta andando incontro si distacca totalmente dalla fotografia restituita dal voto di marzo, riproponendo lo schema classico dell'opposizione centro-destra, centro-sinistra. Ben consapevole che la vera grande batosta, a livello romano, è stata inflitta all'area moderata - oltre che al Partito democratico - Lombardo starebbe lavorando dunque per assicurare uno spazio alla sua formazione all'interno della futura, probabile, giunta di destra. E, per questo, avrebbe preferito pescare nel bacino dei suoi luogotenenti, piuttosto che presentare volti nuovi.

Grande Catania

Se è vero che Grande Catania, la sua espressione a livello consiliare, si presenterà alle elezioni con una formazione un po' variata, i veri big del gruppo sono nomi noti della politica etnea. Nell'ex Mpa, infatti, non c'è stato uno svecchiamento dei quadri - anche a livello regionale - perché piuttosto che rifare tutto, Lombardo punta oggi a ricomporre il mosaico dei voti "certi". Nelle file del gruppo però si assiste a qualche smottamento: i fedelissimi si sono di fatto dimezzati, garantendo il supporto incondizionato soltanto di Giuseppe Castiglione e del capogruppo Sebastiano Anastasi. Gli altri due, Enzo Parisi ed Andrea Barresi, starebbero pensando infatti ad una ricollocazione; il primo nell'area sammartiniana del Pd, ed il secondo con Forza Italia o con la lista personale di Salvo Pogliese. Vera grande novità - in realtà non poi così importante, se si pensa alla storica politica dell'uomo - è invece quella dell'ingresso del vicepresidente vicario del Consiglio comunale Sebastiano Arcidiacono che, dopo aver inizialmente mostrato interesse per la candidatura di Emiliano Abramo, è tornato così nella sua casa d'origine. 

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