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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Pogliese Sindaco, nel centro-destra mal di pancia sulla candidatura

Mentre i suoi manifesti sono ormai ovunque in città, all'interno della ricomposta coalizione, qualcuno non avrebbe apprezzato le modalità e le tempistiche dell'auto-investitura del leader azzurro

Il clima elettorale a Catania, quest'anno, sembra non voler volgere a conclusione. Dopo l'appuntamento regionale e quello nazionale, i partiti possono concentrarsi - finalmente - sul rinnovo del Consiglio comunale e, quindi, sull'elezione del nuovo Sindaco della città. Dopo mesi di silenzio, nonostante il suo nome circolasse ormai come certo tra le pagine dei giornali, Salvo Pogliese ha annunciato la sua candidatura ed i suoi manifesti elettorali sono ovunque. Mentre il suo primo piano svetta tra le vie della città, senza logo né indicazione chiara di Forza Italia (forse per non solleticare troppo l'attuale malumore anti-partitico), all'interno della ricomposta coalizione qualcuno non avrebbe apprezzato le modalità e le tempistiche dell'auto-investitura del leader azzurro. 

A confermarlo, durante la trasmissione radiofonica #Cataniacittàmetropolitana di Radio Studio Centrale a cui ha partecipato anche CataniaToday, è Marco Forzese, ex deputato regionale, storico centrista, oggi vicino alla formazione regionale guidata da Nello Musumeci. "Senza dubbio quella di Salvo Pogliese è una candidatura che tutta la coalizione vede oggi di buon occhio - ha spiegato Forzese - non si può negare tuttavia che forse sarebbe stato più opportuno un dialogo maggiore, una condivisione più ampia del progetto e non, com'è stato, una sorta di auto-proclamazione. Un meccanismo simile, dall'altra parte, è quello che è stato messo in moto per la candidatura del sindaco Enzo Bianco". 

Effettivamente qualcosa di strano la candidatura di Pogliese sembra presentarla. A partire dall'ambiguità tutta interna a Forza Italia di due figure che, pur non rappresentando certamente la stessa 'caratura' politica, hanno dichiarato pubblicamente di ambire allo scranno più alto del senato cittadino. Poche ore prima dell'annuncio di Pogliese, in una saletta gremita da supporters e giornalisti, l' 'esuberante' consigliere Riccardo Pellegrino - espressione azzurra del quartiere di San Cristoforo - ha infatti presentato il suo progetto "Un cuore per Catania", dichiarando di voler correre per la poltrona di primo cittadino. Provocazione o mancanza di garbo istituzionale? Non è dato sapere. Anche se, secondo alcuni, Pellegrino avrebbe più volte rivendicato il suo rapporto di amicizia e vicinanza con il presidente dell'Ars, Gianfranco Micciché. 

"Io non conosco personalmente Pellegrino - ha spiegato in trasmissione Marco Forzese - certamente però la sua decisione appare alquanto strana, soprattutto visto che un europarlamentare importante come Pogliese era già in ballo da tempo". "Mi sembra insomma che il paragone non regga", ha aggiunto. 

Nonostante il nome del segretario regionale di Forza Italia fosse da anni tra i papabili per le amministrative - si parlava di lui già nel 2013 per una staffetta con l'ex primo cittadino Raffaele Stancanelli - aver di fatto tentennato per tutto questo tempo, ha portato ad una candidatura ritenuta da alcuni frettolosa. Presentata il giorno prima del voto nazionale quando, fiutato il clima di possibile vittoria risicata, il centro-destra aveva tutto l'interesse per non sollevare polveroni e farsi vedere unito. Chi avrebbe mai potuto aprire una crisi a ridosso dal voto? "La tempistica non è stata delle migliore - ammette Forzese - tuttavia abbiamo un nome forte, ed oggi sarà sostenuto da tutti in modo unitario". 

Su Pogliese incide infine l'insicurezza per quanto riguarda l'esito della vicenda processuale che lo vede imputato all'interno della vicenda delle cosiddette 'spese pazze' dei capigruppo all'Assemblea regionale siciliana. Anche se, come hanno già sostenuto alcuni giuristi che lo sostengono, non esisterebbero motivi di preoccupazione. "Siamo fiduciosi nell'operato della magistratura - ha concluso Forzese - ma già prima di lui autorevoli figure politiche sono state coinvolte in fatti simili che si sono risolti in un nulla di fatto. Mi pare che anche questo caso potrebbe concludersi così". 

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