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Arti marziali, il “Mizu Ryu” catanese fa scuola in Europa: stage internazionale

"In questa stagione agonistico-marziale 2018/19 - dice Cosimo Costa, nella veste di "Hanshi", titolo onorifico -, ho partecipato come invitato a diversi stage e seminari internazionali all'estero, di Ju-jitsu e vari tipi di difesa"

Il “Mizu Ryu” fa scuola in Europa: in Inghilterra e Portogallo. Il maestro catanese Cosimo Costa, ideatore e caposcuola da svariati anni del metodo Mizu Ryu “Scuola dell'acqua”, si è cimentato come uno dei maestri protagonisti sui tatami internazionali di Gillingham vicino Londra e a Idanha-a-Nova in Portogallo, con due stage d'elevato livello tecnico. Un'occasione importante per esportare all'estero la cultura marziale all'ombra dell'Etna da parte del responsabile della Sezione nazionale Ju-jitsu dell’ente “Csain”, reduce dalle trasferte internazionali inglese e portoghese dei giorni scorsi.

"In questa stagione agonistico-marziale 2018/19 - dice Cosimo Costa, nella veste di “Hanshi”, titolo onorifico -, ho partecipato come invitato a diversi stage e seminari internazionali all'estero, di Ju-jitsu e vari tipi di difesa: dall'evento di Barcellona dello scorso novembre, allo stage “Bushido - la via del guerriero samurai” di Bergen in Norvegia di metà marzo 2019; dall'evento di Gillingham in Inghilterra, località a un'ora da Londra alla vigilia di Pasqua, al recentissimo stage “Super seminar” presso Gillingham inPortogallo, di grande rilevanza con tantissimi praticanti e tecnici da tutto il mondo, della scorsa domenica”.

Prossimo appuntamento di caratura internazionale, stavolta per i nostri jutsuka in territorio isolano, sarà il “Budo Sans Frontieres - Summer Camp 2019” - ossia la “via marziale giapponese” senza frontiere, abbinata al “Camp” estivo internazionale Csain - presso la ridente località di Noto Marina nel Siracusano, fra fine maggio e inizio giugno:

"Kermesse a cui prenderanno parte - conclude Cosimo Costa - prestigiosi maestri da Inghilterra, Francia, Spagna, Portogallo, Norvegia, Malta, Isole Cayman e Italia, fra tantissimi praticanti e maestri per questo grosso stage”. L' “Hanshi” etneo, ha sfoggiato all'estero un vasto ed efficace repertorio - mai scontato o banale, ma sperimentato in decenni d'insegnamento sul “campo” - di tecniche “controllate” di attacco e difesa, leve articolari, proiezioni e sbilanciamenti dell'avversario, cadute e immobilizzazioni sui materassini, nel rispetto dei princìpi dell'etica marziale, nel rispetto della pratica marziale “antenata” di Judo, Aikido e di alcuni stili di Karate; sempre puntando all'equilibrio fra mente e corpo, sempre puntando alla crescita sana e completa dell'atleta nel suo complesso: laddove il “morbido” e “flessibile”, vincono il “duro” e la “forza” bruta dell'avversario.

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