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Calcio Catania, Tribunale e Sigi: tutto sulla procedura competitiva

Come delineato dalla redazione di CataniaToday negli scorsi giorni e come preannunciato anche da Gianluca Astorina si va verso una vera e propria asta per la vendita del Calcio Catania. Vediamo meglio di cosa si tratta. Il ruolo che avrà il Tribunale e i tempi previsti

Dalla vendita del Calcio Catania, Finaria dovrebbe ricevere la liquidità attesa per avviare il "concordato preventivo in bianco" e scongiurare il fallimento. Le indiscrezioni su possibili soci che possano immettere liquidità e garantire così una continuità aziendale senza passare dalla vendita del club etneo non risultano al momento dalle informazioni in possesso della nostra redazione. Dopo l'istanza di fallimento della Procura della Repubblica, un nuovo soggetto è entrato in gioco tra la Sigi e il Calcio Catania, il Tribunale, che ha prima di tutto ritenuto ammissibile la richiesta di concordato in bianco per il club di via Magenta, rigettando la richiesta della Procura e del Pm Regolo che aveva invece chiesto di azzerare tutto il management del Calcio Catania. 

Il non azzeramento del cda, e la mancata nomina degli amministratori giudiziari, ha portato all'insediamento di commissari giudiziali, i quali si sono insediati all'interno del cda in affiancamento alla figura di Gianluca Astorina, diventato in seguito amministratore unico del Calcio Catania. Stessa situazione già venutasi a creare in precedenza all'interno di Finaria e Meridi, dove altri due commissari giudiziali sono entrati in gioco.

In questa prima fase il Tribunale è stato semplicemente messo a conoscenza dell'offerta presentata da Sigi a Finaria. Da qui i 5 giorni di tempo previsti inizialmente per produrre la relazione, relazione che appunto dovrà dare un recoconto della situazione tra le due parti. La Sigi avrà ancora qualche giorno di tempo per spiegare nel dettaglio come avverrà il piano industriale che vuole improntare e quali garanzie ci sono per far fronte alla ristrutturazione del debito del Calcio Catania una voltà acquisito il club. Il Calcio Catania invece dovrà dare un parere sull'offerta presentata, il tutto sotto l'egida dei commissari giudiziali nominati dopo la sentenza del 28 maggio.

Dalle ultime informazioni raccolte la strada verso cui si va, come già previsto dalla redazione di CataniaToday negli scorsi giorni e come preannunciato anche da Astorina, è quella della procedura competitiva, ovvero una vera e propria asta per la vendita del Calcio Catania, partendo dall'unica offerta presente al momento, quella della Sigi, e in attesa di eventuali altri competitor e acquirenti. Un passaggio che come avevamo cercato di spiegare nei giorni scorsi non era del tutto scontato. L'apertura della procedura competitiva infatti avviene dopo la valutazione iniziale dell'offerta fatta dal Calcio Catania rappresentato dall'amministratore unico, Gianluca Astorina. Il giudizio di non congruità dell'offerta va motivato nella relazione da inoltrare al tribunale. In questo primo passaggio i commissari giudiziali non svolgono invece alcuna valutazione preventiva.

La situazione cambia immediatamente dopo. Il passaggio successivo infatti, di fronte ad offerta giudicata non congrua, è quello della procedura competitiva. Qui la palla passerà in mano al Tribunale che sarà il vero e proprio giudice della disputa, dovendo autorizzare il passaggio di mano e la vendita.

Ruolo del Tribunale

Ma quali sono alcune delle azioni del tribunale nella fase di procedura competitiva? Il tribunale dispone prima di tutto la procedura, emettendo un decreto molto articolato e complesso, che è volto a definire sostanzialmente tutti gli elementi della competizione. Il tribunale ha anche un ruolo attivo nel modulare i termini dell'offerta. Ricordiamo che secondo quanto anticipato nei giorni scorsi dalla nostra redazione, la Sigi sarebbe pronta ad un eventuale rilancio in presenza di nuovi competitor interessati all'acquisto. 

Il Tribunale stabilisce inoltre le modalità di presentazione di offerte irrevocabili, prevede che ne sia assicurata in ogni caso la comparabilità, stabilisce i requisiti di partecipazione degli offerenti e le forme e i tempi di accesso alle informazioni rilevanti, nonchè gli eventuali limiti al loro utilizzo e le modalità con cui il commissario deve fornirle a coloro che ne fanno richiesta. Deve stabilire inoltre la data dell'udienza per l'esame delle offerte, le modalità di svolgimento della procedura competitiva, precisare le garanzie che devono essere prestate dagli offerenti, stabilire le forme di pubblicità del decreto e l'aumento minimo del corrispettivo che le offerte devono prevedere. Si tratta come è facile intuire di una procedura complessa e che necessita di tempo.

Tempi della procedura competitiva

Un nodo cruciale riguarda proprio i tempi previsti per la procedura competitiva. Quali sarebbero? Il testo dell’art. 172 l. fall. prevede che la relazione del commissario deve essere depositata almeno 45 giorni prima dell’adunanza, dal che si desume che la procedura di ricerca e competizione dovrebbe essere chiusa al massimo entro 75 giorni dall'effettiva ammissione.

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