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Catania, la ricetta di Novellino per rilanciare la squadra: "Lavorare prima sulla testa dei giocatori"

La decisione arrivata dopo la prestazione di Viterbo. "Questa è una squadra che si è trovata sempre a rincorrere e forse la pressione del risultato a tutti i costi ci ha in qualche modo tappato le ali" ha precisato Pietro Lo Monaco, presente alla conferenza di presentazione del neo tecnico degli etnei

Walter Novellino è il nuovo allenatore del Catania. Una scelta all’insegna dell’esperienza quella adottata dalla società di via Magenta per uscire dalle sabbie mobili della serie C già da questa stagione. 

"Si sono proposti in tantissimi per venire qua, anche allenatori di giovane età, ma ho trovato in Novellino l’entusiasmo e la voglia di fare di un 40enne - ha dichiarato Lo Monaco, introducendo il nuovo tecnico - Walter, ho inoltre scoperto, ha avuto anche un passato da catanese”. "Spero possa dare una scossa e prendere il meglio da un organico che a detta di tutti era il migliore ad inizio del campionato - ha aggiunto - Noi vogliamo provare affichè questo organico possa esprimersi al massimo delle sue potenzialità"

La ricetta per uscire dalla crisi emerge con chiarezza dalle parole di Walter Novellino: "Inizialmente è importante lavorare sulla testa prima che sul modulo. La difficoltà è quella di un calo di tensione, questo può aver avuto il Catania”. Le fortune di Novellino sono state costruite in passato sul 4-4-2. Un impianto di gioco da adattare alle potenzialità del Catania e su cui il tecnico lavorerà nel corso degli allenamenti.

La scelta della piazza etnea vive inoltre una motivazione di fondo nell'animo del tecnico. “Non ha importanza la categoria, ma appena ho sentito Catania ho accettato subito - ha aggiunto il mister con una passato da giocatore tra le fila degli etnei - Credo fortemente in questa squadra e sta a me aiutarla, abbiamo giocatori bravi e devo far capire loro che le restanti partite sono tutte delle finali. Sono convinto possiamo fare qualcosa di buono. Simone Tomassoli, collaboratore tecnico, lavora con me da 3 anni e spero dia un grande contributo alla squadra"

Perchè la decisione improvvisa del cambio dal punto di vista della società. A spiegarlo è Lo Monaco: “La prestazione di Viterbo ha detto che la squadra sembrava fosse altrove e non dentro il campo. Non è giusto paghi sempre e solo l’allenatore, ma non si può cambiare la squadra, questo è l’uso e il costume. Questa è una squadra che si trova a rincorrere da tempo e forse la pressione del risultato a tutti i costi ci ha in qualche modo tappato le ali".

Lo Monaco si è anche soffermato sulla questione ambiente e tifoseria, sollecitato da una domanda dalla platea giornalistica: "La gente di Catania sente la squadra e la maglia. Di chi fa i danni non si può dire lo stesso. Ogni domenica paghiamo 1500 euro perché si cantano certi cori. Ed è soltanto il Catania a rimetterci. Il Catania si ama in un altro modo. Vedo un gusto sadico nel distruggere"

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