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Torna la pace a Catania. Pulvirenti: sono andato fino a casa sua

Pace fatta tra Pietro Lo Monaco e Antonino Pulvirenti. Il presidente del Catania ha parlato oggi, dichirando: Lo Monaco è il Messi della situazione

Pace fatta tra Pietro Lo Monaco e Antonino Pulvirenti. Il presidente del Catania, Antonino Pulvirenti, ha parlato oggi in conferenza stampa, al centro sportivo di Torre del Grifo. Queste le dichiarazioni raccolte : “Tutte le società di calcio hanno l'obbligo di seguire i giovani – ha incominciato a raccontare Pulvirenti - voi sapete che il Catania guarda molto ai giovani e noi come altre squadre ci muoviamo per trovare la collaborazione tecnica con altre società. Noi ne abbiamo una già con il Milazzo ma quando capita l'occasione cerchiamo di ottenere altre collaborazioni. Si è poi verificata l'occasione di una collaborazione con la Salernitana e il direttore Lo Monaco si è mosso in questa direzione, cioè di carattere tecnico. Il discorso che ho fatto io però è che la Salternitana è una società importante e può benissimo andare in breve tempo in serie A e quindi diventare una nostra concorrente in futuro. Tra l'altro la nostra tifoseria non ha un ottimo rapporto con i tifosi della Salernitana e quindi questo ha destato in me una certa preoccupazione. Per questo motivo ho fatto certe dichiarazioni alla stampa. In questi giorni ci siamo incontrati ripetutamente con il direttore dopo le sue dimissioni ma lui ha continuato a lavorare sul mercato. Sono andato fino a casa sua perchè tra noi c'è anche un bel rapporto familiare. Lui ci è rimato male, le mie interpretazioni non le ha digerite. Abbiamo avuto modo di confrontarci e io dopo ho respinto le sue dimissioni. Il rapporto con lui è di vecchia data sia dal punto di vista umano che professionale. Il Catania oggi è un esempio unico in Italia per cui il progetto non può essere abbandonato per una incomprensione".

"Credo - continua Pulvirenti - di averlo convinto a continuare a lavorare per noi. In futuro eviteremo questi spiacevoli episodi. In passato come è normale che sia c'è stata qualche incomprensione ma l'abbiamo risolta con serenità parlandone. Quello che conta è il lavoro che si è fatto questo o quello. Il Catania oggi è una macchina da guerra dal punto di vista sportivo, il merito è del gruppo non del singolo. Il direttore se vogliamo fare un paragone calcistico per me è il Messi della situazione ma Messi fa bene con il Barcellona ma non fa bene con la Nazionale. Le cose funzionano quando chi ha le qualità viene messo nelle condizioni migliori per lavorare. Se si è proposto qualcuno? Nessun si è proposto e nessuno poteva proporsi perchè c'era solo da chiarire la situazione. Se voglio più spazio come ha detto Lo Monaco? Non è un problema di spazio. Non bisogna solo intralciare il lavoro degli altri. Ognuno deve mantenere il proprio posto. Se abbiamo posto nuovi traguardi? Noi guardiamo sempre al futuro. Abbiamo una struttura da completare e da far entrare in attività. Poi abbiamo il grande progetto dello stadio. Il Catania oggi è una società modello e il merito è di Lo Monaco e di chi lo ha fatto lavorare. Non c'è bisogno di andare in Inghilterra per seguire il modello ad esempio del Machester United e di Ferguson manager. Noi abbiamo Lo Monaco, contano i risultati e oggi il Catania viene preso d'esempio da parte di tutti. La squadra? La prima amichevole ha dato buoni segnali. Abbiamo un allenatore bravo, non mi stranizza il risultato anche perchè abbiamo un organico forte. Riguardo al mercato, so che il Palermo è in corsa per Silvestre. Se l'operazione si deve fare si farà. Dobbiamo superare questo tipo di situazioni. Siamo entrambe le squadre siciliane in Serie A e bisogna accettare l'eventuale trasferimento di giocatori tra le due società”.

 

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