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Sabato, 20 Aprile 2024
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Polemiche post-Juventus: il comunicato del Catania Calcio

A distanza di ventiquattro ore dagli errori arbitrali che hanno condizionato la partita di ieri fra Catania e Juventus, il club rossoazzurro fa sentire la sua voce con un comunicato ufficiale apparso sul proprio sito

A distanza di ventiquattro ore dalla conclusione del match, continua ad imperversare la tempesta relativa ai disastri arbitrali compiuti ieri al Massimino durante la gara che la Juventus ha vinto contro il Catania, penalizzato da due enormi sviste di Gervasoni e dei suoi assistenti.

In mattinata, infatti, la società etnea ha dato seguito alle parole di ieri pronunciate dal presidente Pulvirenti attraverso un comunicato diffuso sul suo sito ufficiale. Un comunicato che, pur esprimendo rispetto per le istituzioni calcistiche e arbitrali, sottolinea come quanto accaduto ieri mini dalle fondamenta l'immagine del nostro campionato.

Un comunicato chiarissimo che, in via integrale, riportiamo di seguito:

"Il Catania ha sempre sostenuto l’accettazione dell’errore arbitrale ed intende farlo ancora oggi, pur avendo subito ieri una somma ingiustizia: la trasformazione di un netto 1-0 (gol di Bergessio regolare, gol di Vidal viziato dall’off-side determinante di Bendtner) in un inverosimile 0-1. 0-1 a referto, 1-0… sul campo. Al di là delle certezze palesate da chi sostiene che la Juventus avrebbe vinto comunque (il risultato finale resta sempre ovviamente impossibile da prevedere, almeno per noi…), resta il fatto inevitabile che l’arbitro può sbagliare. Pertanto, le parole del Designatore della CAN Serie A Stefano Braschi si sposano perfettamente con le nostre idee. Noi, inoltre, non abbiamo avanzato il dubbio che la panchina della Juventus potesse aver interferito nella decisione di non convalidare la rete di Bergessio, noi abbiamo purtroppo constatato questa evidenza, considerando immagini e tempi delle convulse fasi successive all’assegnazione del gol. Impossibile nascondersi: impossibile nascondere questo gravissimo episodio che mina alle fondamenta l’immagine del nostro calcio, proponendo un quadro di confusione in cui basta insinuare un dubbio e fare la voce grossa per rimettere in discussione una decisione (regolarissima) e “costringere” a cambiarla (in una sbagliatissima). Ciò che un direttore di gara non può e non deve fare, per tutelare la sua autorevolezza e credibilità e per il bene del calcio italiano, è lasciare che i calciatori di una squadra, addirittura partendo dalla panchina, giungano a circondare un assistente di gara, sorvegliando e reclamando attenzioni, senza incorrere in sanzioni disciplinari. È questo il senso di un titolo letto sulle pagine di alcuni importanti quotidiani: “Scandaloso al Cibali”. Lo facciamo nostro, ribadendo contestualmente il nostro rispetto per le istituzioni calcistiche".

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