Beni per 20 milioni di euro sono stati confiscati dalla guardia di finanza. Il provvedimento fa seguito a una condanna definitiva per associazione a delinquere e frode fiscale, aggravati dal fatto di aver agito per agevolare il clan mafioso dei "Carcagnusi", facente capo al boss Santo Mazzei
Ognuno con un compito preciso, ad un orario preciso ed utilizzando una terminologia studiata bene. Una rete assortita di vedette, spacciatori, coordinatori, fornitori e custodi tutti al posto giusto che, cooperando tra loro, permettevano centinaia di cessioni di stupefacenti nell'arco di ciascun turno
Una piazza di spaccio suddivisa su due turni, uno dalle 09:00 alle 18:00 e uno dalle 18:00 alle 22:00, garantiva agli acquirenti l’acquisto di crack, cocaina e marijuana, sostanze stupefacenti per le quali pusher e vedette utilizzavano veri e propri “nomi in codice”. Un blitz dei carabinieri del comando provinciale di Catania che, nella notte, ha portato a 14 arresti
Il vicepresidente vicario del Consiglio Comunale chiede che venga fatta una ricognizione degli affidamenti in atto e che si sblocchino le nuove assegnazioni
I dettagli dell'operazione condotta dalla guardia di finanza di Catania che ha portato all'arresto dei due imprenditori ritenuti vicini al clan Scalisi. Ai domiciliari il referente della rete dei prestanome e venticinque aziende sequestrate
Sono le parole pronunciate durante la posa delle stele commemorativa di Caponnetto a Belpasso. La sua fine era avvenuta in modo atroce per mano del boss Aldo Carmelo Navarria, assieme ad altri complici. A consentire di ricostruire il delitto, il collaboratore di giustizia Francesco Carmeci
Le confessioni di alcuni collaboratori di giustizia hanno contribuito a delineare il profilo criminale di Buda, che si sarebbe occupato di "ripulire" i capitali illeciti del gruppo Bonaccorsi-Carateddi. E' ritenuto un soggetto socialmente pericoloso
Il gruppo, capeggiato da un 15enne legato al gruppo Nizza, avrebbe spadroneggiato all’interno del locale con avventori e addetti ai lavori, ingaggiando finte risse per creare disordini, minacciando e picchiando barman e buttafuori per estorcere entrate e consumazioni gratuite
Vito Vitale è stato arrestato non appena ha messo nuovamente piede sul suolo italiano, rientrando in aereo. Mentre Antonino Pulvirenti era andato in Germania per trovare lavoro, sperando forse di poter ricominciare una nuova vita
Le piazze di spaccio di via Capo Passero consentivano a circa 2.500 clienti giornalieri di acquistare a qualsiasi ora del giorno e della notte loro dose quotidiana di marijuana, cocaina o crack. Il volume d'affari giornaliero circa 240.000 euro al giorno, prevalentemente destinati al sostentamento degli associati ed al mantenimento dei detenuti mafiosi e delle loro famiglie
Nonostante le centinaia di arresti effettuati tra le file del clan Santapaola durante le operazioni che hanno interessato la via Capo Passero di San Giovanni Galermo (Leo 121, Cape Sparrow, Quota Cento, Scanderbeg ed altre), erano state ricostituite quattro diverse piazze di spaccio, attive h24 ed organizzate in maniera "aziendale". Il comandante della Compagnia dei carabinieri di Fontanarossa, Beatrice Casamassa, commenta l'esito del blitz "Malerba", eseguito questa mattina
Nel video, diffuso dalla guardia di finanza, il patrimonio sequestrato ad Antonio Siverino, detto "U miliardariu", e al figlio Francesco, imprenditori ritenuti "socialmente pericolosi" e "contigui" al clan Scalisi di Adrano, articolazione locale della famiglia "Laudani". Oltre 98 milioni di euro di euro frutto di una scalata imprenditoriale
Militari della guardia di finanza stanno sequestrando in diverse province di Sicilia, Lazio, Lombardia e Veneto beni per 98 milioni nei confronti di due imprenditori ritenuti contigui al clan mafioso "Scalisi" di Adrano, articolazione locale della famiglia "Laudani"
Così Anthony Barbagallo, componente dell’ufficio di presidenza della Commissione nazionale antimafia e segretario regionale del Pd Sicilia, a proposito del blitz antimafia “Ultimo Atto” eseguito dai carabinieri
I finanzieri del comando provinciale di Catania hanno eseguito la confisca di un patrimonio di circa 12 milioni di euro, illecitamente accumulato da William Alfonso Cerbo, ritenuto esponente di spicco del clan mafioso denominato “i Carcagnusi”, facente capo a Santo Mazzei
"Triste constatare che la stessa mafia e i suoi simboli - dice l'assessore regionale - possano diventare protagonisti, sia pure ironicamente, di vari souvenir"
L’indagine è scaturita dalla denuncia di due imprenditori. Gli estorsori avevano prospettato l'ipotesi di un danno tanto grave da impedire la prosecuzione dei lavori, nel caso in cui la richiesta di denaro fosse rimasta disattesa
"Aspettiamo di leggere quanto è stato rilevato - commenta il primo cittadino, Salvatore Astuti - ed a carico di chi è stato rilevato, così che ognuno di noi possa trarre le proprie conclusioni"
Una puntata di "Cose nostre" dedicata al mistero mai svelato sulle missive anonime che nel 1989 gettarono ingiustamente fango sul giudice poi ucciso nel 1992