Duecentocinquanta euro al mese. Questa la cifra che circa venti attività imprenditoriali, attive in più svariati settori, dovevano versare al clan, articolazione territoriale del clan Santapaola-Ercolano per ottenere “protezione”. E' quanto emerso dall'indagine "Sabbie mobile", condotta dalla polizia e coordinata dalla Procura distrettuale di Catania, che questa mattina ha portato all’esecuzione di 21 ordinanze di custodia cautelare
Le indagini, coordinate dalla Procura Distrettuale di Catania, hanno consentito di definire la struttura, i ruoli dei singoli associati e le posizioni di vertice dell’associazione, tra cui si annoverano anche alcune persone legate al clan mafioso “Laudani” di Catania
Vincenzo Rosano dallo scorso 3 maggio ha iniziato a raccontare ai magistrati diversi fatti di sangue risalenti nel tempo, svelando i particolari di omicidi irrisolti avvenuti negli anni '90 nel territorio di Adrano, i cui autori non erano ancora stati individuati
Tra gli indagati dell’operazione antimafia ci sono anche il sindaco di Randazzo, Francesco Giovanni Emanuele Sgroi, l’attuale presidente del consiglio comunale Carmelo Tindaro Scalisi e l’ex consigliere comunale nella precedente amministrazione, Marco Crimi Stigliolo. Secondo l'accusa, avrebbero accettato, in cambio di voti, di elargire posti di lavoro e alloggi popolari
Nel caso dell'operazione "Terra bruciata", che ha fatto luce sulla gerarchia del gruppo randazzese dei "Mussi 'i ficurinia", con al vertice Salvatore Sangani, gli "amici" incaricati di riscuotere il pizzo erano davvero figure legate fin dall'infanzia alle vittime. In uno dei casi accertati, l'esattore cerca di smarcarsi da questo ruolo, accettato per paura di ripercussioni. A questo punto la famiglia mafiosa va su tutte le furie e cerca una soluzione per non perdere "il contratto" estorsivo
Le indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia, riguardano l'arco temporale compreso tra il luglio 2018 e il gennaio 2021. La lunga mano del clan avrebbe condizionato anche le elezioni comunali di Randazzo del 2018, con voti portati ad esponenti politici in cambio di assunzioni pilotate ed assegnazioni di alloggi popolari
Sono ventuno gli indagati finiti nel mirino dei carabinieri nell'ambito dell'operazione "Terra Bruciata", l'inchiesta, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia etnea ed eseguita alle prime luci dell’alba di oggi che ha permesso di smantellare il gruppo dei Sangani, operante nel territorio di Randazzo, quale articolazione territoriale del clan Laudani, detti “mussi i ficurinia"
Il prefetto di Catania, Maria Carmela Librizzi, ha disposto, su delega del Ministro dell’Interno, l’accesso ispettivo presso il Comune etneo al fine di verificare l'eventuale sussistenza di elementi concreti, univoci e rilevanti su collegamenti diretti o indiretti con la criminalità organizzata di tipo mafioso
Sgominata un'associazione criminale a stretto rapporto con i clan catanesi Cappello, Laudani e Cintorino. Sostanza stupefacente dentro i bidoni della candeggina per evitare i controlli. Affari garantiti anche durante i mesi di lockdown
In particolare, sono state interdette società operanti in diversi ambiti imprenditoriali, quali il noleggio di autoveicoli, l’allevamento di bovini, l’edilizia in genere, la produzione di cemento e la frantumazione di sabbia e pietrisco, il commercio all’ingrosso di prodotti ittici ed ortaggi, nonché una società attiva nella fornitura di servizi di assistenza ai migranti
Nella Relazione al Parlamento la Dia segnala come in uno scenario di stagnazione economico-produttiva, "trovano terreno fertile le consorterie criminali che potrebbero infiltrare le risorse della Regione anche in considerazione dei fondi del Pnrr destinati all'Isola"
Ciccio Napoli, 46 anni di cui 13 passati in carcere, era il nuovo capo dei Santapaola. Un "uomo d'onore riservato", come indicato agli inquirenti dal pentito Santo La Causa che, già durante la sua detenzione, veniva indicato come il nuovo reggente della famiglia mafiosa
I carabinieri del comando provinciale di Catania hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del tribunale etneo nei confronti di 35 persone (di cui 26 in carcere e 9 agli arresti domiciliari) nelle province di Catania, Prato, L’Aquila, Enna, Perugia, Vibo Valentia, Palermo, Benevento, Siracusa e Avellino. L'indagine "Sangue Blu" ricostruisce il nuovo assetto della famiglia mafiosa dei Santapaola, la cui reggenza era stata affidata a Francesco Napoli
Dopo 13 anni di detenzione, Napoli fu scarcerato il 6 settembre 2019 e, una volta fuori, è stato "investito" della carica di rappresentante di Cosa Nostra catanese da elementi di vertice della “famiglia”. Indicato come uomo d’onore “riservato”
Dall'indagine sono emersi un vasto giro di estorsioni ai danni di imprenditori catanesi, un fiorente traffico di stupefacenti, il recupero crediti attraverso prestiti ad usura e l'intestazione fittizia di attività economiche
L'inchiesta della Dda, dominata "Sangue blu", ha permesso di assicurare alla giustizia anche l’attuale “responsabile provinciale” della famiglia mafiosa. Emersi un vasto estorsioni ai danni di imprenditori catanesi, un fiorente traffico di stupefacenti, il recupero crediti attraverso prestiti ad usura e l’intestazione fittizia di attività economiche
Salvatore Brunetto, membro diretto della famiglia mafiosa poiché fratello dello storico boss Paolo Brunetto, aveva ricoperto un ruolo apicale dopo il decesso del congiunto
I carabinieri del Ros hanno dato esecuzione a un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Catania, su richiesta della Direzione distrettuale Antimafia, nei confronti di Angelo Allegra, assistente della polizia penitenziaria
Si tratta del 50enne Pietro Galasso: dovrà espiare la pena residua di 6 anni e 8 mesi di reclusione comminatagli nel 2016 a seguito dell'indagine che ha condotto alla disarticolazione del clan mafioso Brunetto di Giarre
Davide Agatino Scuderi, classe 1974, su richiesta della Procura distrettuale di Catania, è stato arrestato con l’accusa di porto illegale di una mitragliatrice Skorpion e di avere “attentato alla pubblica sicurezza” per agevolare il clan dei Cursoti Milanesi
I finanzieri del comando provinciale di Catania, coordinati dalla Procura etnea, hanno arrestato e posto ai domiciliari Giuseppe Consolo, indagato per bancarotta fraudolenta, patrimoniale e documentale, con l'aggravante di avere favorito il clan mafioso Pillera-Puntina