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La cattedrale apre le porte alle famiglie senza casa: rifiutate trattative con il Comune | VIDEO

La diocesi etnea ha permesso alle famiglie che da oltre una settimana stanno protestando sul sagrato, di dormire all'interno della cattedrale. Per loro anche pasti caldi serviti dall'unità di strada della Caritas. Ancora nessun passo in avanti sul fronte delle trattative con il Comune e con la Prefettura

"I manifestanti della Cattedrale continuano a rifiutare il tavolo in Prefettura". Lo ha detto l'assessore al Welfare del Comune di Catania Fortunato Parisi sottolineando come "anche dopo la riapertura del tempio, i manifestanti continuano a non accettare il tavolo di trattative in Prefettura che l'amministrazione comunale ha offerto fin da subito".

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Si tratta di poco meno di trenta persone che fanno parte di sette nuclei familiari, ma soltanto una dozzina di essi occupa stabilmente il tempio e sosta sul sagrato con uno striscione. "A un'ora dall'inizio dell'occupazione - ha sottolineato Parisi - avevamo invitato il portavoce dei manifestanti ad accettare il dialogo, spiegando che l'amministrazione comunale era pronta a esaminare le loro richieste. Non si può non provare solidarietà umana nei loro confronti, ma bisogna rispettare i diritti di tutti i cittadini. L'impressione è che la protesta venga strumentalizzata e che la visibilità mediatica abbia galvanizzato alcuni dei manifestanti. Sembra insomma che la protesta in sé interessi loro ancor più della reale soluzione dei problemi". L'amministrazione, dopo verifiche dell'Ufficio Casa del Comune, ha accertato che le sette famiglie hanno situazioni diverse: alcune risultano alloggiate in appartamenti dell'Istituto autonomo case popolari, altre in alloggi comunali, altre ancora non hanno mai presentato richiesta formale per ottenere un tetto.

Molte hanno situazioni poco definite: pagamenti di canone non onorati o permanenza negli appartamenti dopo un'assegnazione solo temporanea. "Ribadiamo comunque - ha detto Parisi - di essere disponibili a esaminare, singolarmente i vari casi, avvalendoci, sempre nel rispetto della legge, di tutti gli strumenti a nostra disposizione, dall'assegnazione temporanea al buono casa, alla permanenza nei Bed and Breackfast. E l'apertura di un tavolo di confronto presieduto dalla Prefetto rappresenta una garanzia soprattutto per i manifestanti, che potrebbero così evitare di continuare a esporre in particolare i bambini molto piccoli al rischio di ammalarsi. Noi comunque stiamo lavorando con le associazioni di volontariato, con la Diocesi e Sant'Egidio, per aiutarli nell'immediato ed evitare disagi".

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