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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Tratta di esseri umani e sfruttamento della prostituzione, sei migranti arrestati

Un gruppo di sfruttatori nigeriani è stato sgominato da un'operazione della polizia di Stato di Ragusa, coordinata dalla Dda della procura di Catania

Un gruppo di nigeriani, considerato il terminale in Italia di un'organizzazione che gestiva una tratta di loro connazionali, comprese giovanissime minorenni da avviare alla prostituzione a loro insaputa, è stato sgominato da un'operazione della polizia di Stato di Ragusa, coordinata dalla Dda della Procura di Catania.

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Sono sei le persone fermate dalle squadre mobili del capoluogo Ibleo e di Padova. Due di loro erano ricercati in esecuzione di un mandato di cattura europeo emesso dal Belgio. Tre dei fermati sono indagati per tratta di persone umane, compresi minorenni, e favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, uno per la tratta di una connazionale minorenne, e due per traffico di stupefacenti connesso alla tratta umana.

Le indagini sono cominciate lo scorso mese di giugno in seguito delle dichiarazioni rese da una cittadina nigeriana minorenne, Joy (nome di fantasia), giunta presso il Porto di Pozzallo nel maggio del 2016. Dopo un estenuante e pericoloso viaggio iniziato in Nigeria, aveva deciso di raggiungere l’Italia allettata dalla falsa promessa di un lavoro, i cui guadagni avrebbero aiutato la famiglia di origine. Grazie al suo racconto, gli agenti hanno ricostruito la rete di sfruttatori composta da nigeriani che operavano in Italia, in Nigeria, in Libia nel business delle partenze dalle coste e delle "connection house".

In 5 mesi, gli arrestati riuscivano ad occuparsi del trasferimento di numerosi connazionali, sei  dei quali giunti in Italia nonostante un mandato di arresto europeo emesso dalle autorità del Belgio nei confronti di due di loro per traffico di esseri umani. L’indagine ha consentito di acquisire contezza della remuneratività degli affari connessi ai fenomeni migratori. Il migrante, soprattutto se di sesso femminile, rappresenta una merce capace di produrre reddito per tutti gli operatori economici coinvolti nel viaggio.

Le conversazioni registrate hanno permesso di comprendere come il territorio di Tripoli e zone circostanti rappresentino, in questo momento, una zona di “stoccaggio” di migranti a cielo aperto.  Vengono ammassati in attesa che la trattativa sul prezzo si perfezioni e giunga il pagamento richiesto, subendo nell’attesa ogni genere di vessazione. L'associazione a delinquere aveva sede operativa a Padova, dove alcuni degli indagati si dedicavano anche al traffico di droga, destinando i ricavati a nuovi investimenti in traffico di esseri umani.

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