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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Operazione "Odissea", asse Albania-Sicilia: i nomi degli arrestati

Sulla scorta della richiesta formulata dal Pubblico Ministero, è ora stato emesso dal G.I.P. del Tribunale di Catania il provvedimento che dispone l'esecuzione di 15 misure cautelari. Degli altri destinatari delle misure cautelari, tutti italiani, due sono legati al "Gruppo della Stazione" mentre i restanti tre sono organici al gruppo riconducibile al defunto Paolo Di Mauro

Scattano 15 arresti dopo l'operazione "Odissea" della Guardia di Finanza condotta questa mattina. Sulla scorta della richiesta formulata dal Pubblico Ministero, è ora stato emesso dal G.I.P. del Tribunale di Catania il provvedimento che dispone l’esecuzione di 15 misure cautelari (di cui tre agli arresti domiciliari) nei confronti di altrettanti soggetti, 10 dei quali organici ai due sodalizi criminali italo-albanesi responsabili dell’importazione dello stupefacente dall’Albania. Degli altri destinatari delle misure cautelari, tutti italiani, due sono legati al “Gruppo della Stazione” mentre i restanti tre sono organici al gruppo riconducibile al defunto Paolo DI MAURO. 

Con l’esecuzione del provvedimento cautelare sono stati colpiti quei soggetti che, pur non erano stati tratti in arresto in flagranza di reato, erano coinvolti in quanto organizzatori dei traffici illeciti.

Si tratta di:

GALATELLO Giancarlo (Catania, 25.08.1964)

MUFALI Oresti (Albania, 23.02.1982)

SPAGNOLI Gabriele (Roma, 15.07.1975)

BOTTINO Domenico (Catania, 10.03.1965)

SHQAU Albert (Albania, 22.06.1984)

MUCAJ Erion (Albania, 02.06.1981)

BAJA Ermir (Albania, 12.12.1969)

SHAMETAJ Jodian (Albania, 21.03.1990)

SHAMETAJ Emiliano (Albania, 26.04.1987)

HOXHAJ Gentian (Albania, 08.03.1980)

HOXHAJ Fatjion (Albania, 03.02.1977)

ZHUKA Erson (Albania, 23.04.1984)

PASTURA Maria Grazia (Catania, 21.12.1971)

GATTO Francesco (Catania, 18.12.1965)

FRANCO Salvatore (Catania, 19.09.1979)

Per gli ultimi tre soggetti è stata disposta la misura cautelare degli arresti domiciliari, con applicazione del braccialetto elettronico. I sequestri eseguiti testimoniano come il traffico di marijuana rappresenti ancora oggi una tra le principali fonti di finanziamento delle locali organizzazioni mafiose in ragione dell’elevata disponibilità da parte dei clan della manovalanza necessaria per l’attività di spaccio e degli enormi introiti che tale attività garantisce. Ed infatti il controvalore al dettaglio dello stupefacente sequestrato, pari a 3.500 chili si aggira, tenuto conto degli attuali prezzi di vendita della marijuana, intorno ai 70 milioni di euro. 

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