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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Associazione Donne Giuriste Italia: Lucia Tuccitto eletta presidente

Per il ruolo di tesoriera è stata scelta Grazia Lombardo mentre Maria Chiaramonte è la nuova segretaria

L’Assemblea delle Socie dell’A.D.G.I –Sezione di Catania (Associazione Donne Giuriste Italia) ha eletto il nuovo direttivo così composto: alla presidenza è stata nominata l'avvocata Lucia Tuccitto, vice-presidenti sono Cinzia Cattoretti e Corradina Romano. Per il ruolo di tesoriera è stata scelta Grazia Lombardo mentre Maria Chiaramonte è la nuova segretaria. ADGI Italia, aderente alla Federation Internazionale des Femmes des Carrieres Juridiques (FIFCJ), si ispira nella sua attività ai principi della Dichiarazione dei diritti delle Nazioni Unite, della Carta dei diritti dell’Unione Europea e della Costituzione Italiana. Lo scopo dell'associazione è di promuovere la partecipazione paritaria delle donne alla vita sociale, politica e lavorativa, rimuovendo gli ostacoli normativi, amministrativi e sociali. L'associazione promuove, infatti, interventi legislativi, studia problemi giuridici, interviene agli incontri nazionali e internazionali incentrati su vari temi quali la condizione giuridica, sociale, lavorativa della donna. Proprio sulle disuguaglianze di genere lavorerà la sezione di Catania che pone l’attenzione sugli svantaggi economici che ancora colpiscono le donne. “I dati delle casse professionali dimostrano che nonostante la presenza delle professioniste iscritte agli albi sia notevolmente superiore agli uomini di fatto il reddito delle donne è inferiore di almeno il 30% e questa disparità resta permanente per tutta la carriera -spiega la presidente Lucia Tuccitto-. Ed è per questo motivo che abbiamo pensato ad una proposta di legge che aiuti a colmare questa differenza. Le donne giuriste della sezione di Catania chiedono adeguamenti normativi, anche con criteri di premialità. È importante che le amministrazioni pubbliche, gli enti pubblici economici, le società partecipate da pubbliche amministrazioni adottino, nell’affidamento degli incarichi professionali, criteri che assicurino l’effettività della parità di genere. Per agevolare e contrastare il divario retributivo di genere nel mondo delle libere professioni sarebbe auspicabile adottare adeguati meccanismi di alternanza. Siamo, a quanto pare, tutti d’accordo che la parità di occupazione e la parità di presenza e la parità di retribuzione, ad ogni livello professionale è un obiettivo ancora da raggiungere”.

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