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Lab Story lancia una raccolta fondi per portare musica e tablet negli ospedali

Una gara di solidarietà gestita a suon di musica e lezioni di inglese

Si prova a ricominciare, mantenendo le distanze di sicurezza e adattando il lavoro alle nuove esigenze. Lab Story, rete di professionisti coordinata dalla traduttrice e interprete Sara Berretta, siciliana di origine ma residente a Genova, che propone corsi di lingua dal taglio creativo e multidisciplinare, riparte da un corso che ci ricorda le cose belle della vita: ascoltare la musica, cantare, conoscere, comunicare. Senza dimenticare chi ancora sta lottando, organizzando una raccolta fondi e destinando interamente i proventi del corso Sing me a story a “Musica in Corsia”, iniziativa benefica per portare musica e tablet negli ospedali. Una gara di solidarietà gestita a suon di musica e lezioni di inglese. Con il progetto Musica in Corsia si vogliono finanziare/offrire 100 tablet da destinare ai pazienti Covid-19 o pazienti che non possono ricevere visite dai loro familiari, ricoverati nelle strutture ospedaliere. “L'isolamento è l'aspetto più doloroso di questa pandemia -racconta Sara Berretta- e in questo momento riguarda anche molti pazienti ricoverati per altre patologie che non possono, data la contingenza, ricevere visite esterne e avere accanto a sé i propri familiari.” L'idea nasce da una suggestione. “Insieme alla psicologa Chiara Peraldo Gianolino -aggiunge Sara Berretta- abbiamo letto dell’iniziativa del Dottor Nicola Sertori, medico musicista di Bergamo, che porta la musica all’interno del suo reparto, dove sono ricoverati pazienti Covid. L'obiettivo è di offrire loro sollievo e coprire il rumore dei macchinari. Abbiamo così deciso di contattarlo comunicandogli la volontà di riproporre il suo progetto". Parte dunque una raccolta fondi che ha una duplice valenza: offrire ai pazienti uno strumento per comunicare con le persone care e avere il conforto del contatto visivo dei propri familiari, ma anche poter beneficiare, quando si ha piacere, dell'ascolto di musica che sarà precaricata sul dispositivo. “I benefici della musica in reparto sono stati sperimentati in vari contesti ospedalieri, in Italia e nel mondo, sia per i pazienti sia per gli operatori, medici, infermieri, e personale tutto. -spiega la psicologa- L’influsso positivo sulle persone ricoverate e sul personale che le assiste è documentato da un'ampia letteratura scientifica”. Il corso è tenuto da Riccardo Barbera, compositore, musicista e arrangiatore, Raimondo Bignardi, musicofilo e titolare di storici negozi di dischi genovesi e padre dell'artista e musicista Rodolfo Bignardi (tra i docenti di Lab Story), e dall'interprete e traduttrice Sara Berretta. Si ascolteranno suoni e parole di artisti o gruppi, anglofoni, spaziando da Leonard Cohen a David Bowie, da Velvet underground a Tom Waits, e ancora da Nick Cave agli Smiths, selezionando alcuni dei brani più interessanti. I partecipanti avranno dunque modo di ampliare la propria conoscenza musicale, il proprio vocabolario inglese, e, non ultimo, di partecipare a un'attività di solidarietà che mira a portare un sorriso o un momento di sollievo in corsia. Nei tablet per gli ospedali sarà inoltre precaricata una playlist molto ampia, divisa per generi, che andranno dalla classica al jazz al blues fino all’intero album di Riccardo Barbera, che ha deciso di contribuire anche in questo modo. “Con Sing me a Story -aggiunge Sara Berretta- vorremmo accorciare le distanze e portare almeno delle note che possano trasmettere tutto l'affetto di chi, da fuori, pensa alla battaglia che stanno vivendo e spera insieme a loro”. Il corso inizierà mercoledì 20 maggio: 4 appuntamenti, a cadenza settimanale, dalle ore 18,30, che si svolgeranno esclusivamente online, in video con Zoom, permettendo a chiunque e da qualsiasi parte d'Italia di partecipare. Il costo è di 40 euro per l'intero corso e i proventi andranno interamente devoluti all'iniziativa. Nel progetto sono coinvolti diversi professionisti: la grafica Gabriela Diaz, Alessandro Bezante per la parte tecnica, Anna Mascheroni e Stefano Cambiaso per il crowdfunding, Beatrice Mazzocchi e Alessandra Bonaccorsi per la comunicazione.

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