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Diritti / Piazza Dante / Via Crociferi

Manifestazione negata a Catania, Fratoianni (Sinistra Italiana) presenta interrogazione parlamentare

Oggetto della richiesta rivolta al ministro è il diniego del sit-in in via Crociferi previsto per lo scorso 11 dicembre

Il deputato di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni ha presentato lo scorso 22 dicembre un'interrogazione al ministro dell'Interno in cui chiede di fare piena luce sui provvedimenti adottati da questura e prefettura che hanno negato lo svolgimento del sit in occasione in "In vista della manifestazione con corteo indetta a Catania dal coordinamento studentesco 'spine nel fianco' per il 25 novembre 2021, in occasione della giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, la questura di Catania, a sole 24 ore dalla data individuata, avrebbe modificato il percorso del corteo già autorizzato rendendo sostanzialmente impossibile allo stesso l'attraversamento delle strade principali della città, proponendo in alternativa un percorso all'interno di un quadro limitato e isolato della città; tale decisione è stata assunta dalla questura di Catania sulla base della direttiva del Ministro dell'interno del 10 novembre 2021 "Direttiva recante indicazioni sullo svolgimento di manifestazioni di protesta contro le misure sanitarie in atto" e della conseguente direttiva del prefetto di Catania; la manifestazione si proponeva di attraversare luoghi simbolo della violenza come tribunali e zone della movida, portando la voce delle donne nelle vie centrali della città, dando una possibilità concreta di dialogo e comunicazione con la città, riempiendo di significato una data simbolica; vista l'importanza del tema oggetto della manifestazione e il forte significato simbolico alla lotta contro la violenza sulle donne dei luoghi scelti dagli organizzatori a parere dell'interrogante questura e prefettura avrebbero potuto e dovuto compiere un supplemento di riflessione circa l'equilibrato contemperamento dei vari diritti e interessi in gioco; non aver permesso a centinaia di donne di attraversare liberamente il cuore della propria città proprio nella giornata del 25 novembre non appare all'interrogante rispettoso nei confronti dell'importanza che questa data assume ogni anno di più; la stessa Ministra interrogata il 23 novembre 2021 proprio a Catania, intervenendo alla presentazione al Teatro Massimo Bellini della campagna della polizia di Stato 'Questo non è amore' contro la violenza sulle donne, aveva dichiarato: 'Il femminicidio è un problema sociale su cui dobbiamo intervenire con urgenza' e il direttore centrale anticrimine della polizia, Francesco Messina, nella stessa occasione ha dichiarato: 'La Sicilia è purtroppo una delle regioni in cui il fenomeno è maggiormente incidente. Il problema dei femminicidi ci attanaglia ed è un fenomeno che dobbiamo contrastare e contenere'; le suddette affermazioni di principio mal si conciliano, a parere dell'interrogante, con le esagerate restrizioni applicate alla manifestazione del coordinamento 'Spine nel fianco' di Catania, tenutasi appena due giorni dopo, pur nella consapevolezza dello stato emergenziale, legato alla pandemia, nel quale ci si trova e della necessità di contenere assembramenti ed evitare che manifestazioni cosiddette 'No-vax' e 'no green pass' blocchino le città e in particolare i centri storici; una situazione analoga si è verificata con la richiesta del comitato organizzatore 'Catanesiamo' di tenere un sit-in l'11 dicembre 2021 in via Crociferi a Catania, a sostegno della pedonalizzazione della stessa via, patrimonio dell'umanità ed emblema del barocco siciliano che, da anni, subisce la mancata chiusura del traffico veicolare di una sua porzione con le conseguenti limitazioni a una piena fruizione da parte di cittadini e visitatori; anche in questo caso il questore ha negato, con scarso preavviso, la via richiesta dagli organizzatori, proponendo in alternativa una piazza che non avendo alcuna relazione con l'oggetto della manifestazione ne avrebbe snaturato il significato e la portata –: quali iniziative intenda assunse per richiamare la questura e la prefettura a una più attenta valutazione della natura e delle finalità delle richieste di svolgimento di manifestazioni e delle modalità di autorizzazione delle stesse, soprattutto se legate ad appuntamenti di particolare rilevanza sociale, anche al fine di non comprimere diritti costituzionalmente riconosciuti e tutelati".

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