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Sabato, 20 Aprile 2024
La classifica

Catania tra le città in cui si dicono meno parolacce: appena 6 al giorno

La piattaforma per l'apprendimento di lingue online Preply ha analizzato il parlato colloquiale delle città italiane, stilando la classifica di quelle in cui si impreca di più

A volte in una discussione, altre per generare qualche risata, si sa, una parolaccia o un'imprecazione possono scappare. Ma quali sono le città italiane in cui vengono usati di più i "termini proibiti"? A stilare questa insolita classifica ci ha pensato Preply, una piattaforma per l'apprendimento di lingue online, che ha analizzato il parlato colloquiale delle diverse città italiane fino a eleggere la città in cui si dicono più parolacce. Il risultato? Al primo posto troviamo Venezia, con Brescia e Padova che completano il podio, seguite da Genova, Messina, Milano e Firenze. Catania è in coda alla classifica, insieme a Bologna, Bari, Parma, Verona, Napoli e Taranto.

Imprecazioni e parolacce: la classifica delle città italiane

Secondo questa analisi, gli italiani imprecano in media 8,91 volte al giorno e sono più gli uomini a farlo rispetto alle donne con 11,6 volte contro il 6,3 delle donne. Inoltre, a utilizzare espressioni volgari e parolacce sono per lo più i giovanissimi, nella fascia d'età tra i 16 e i 24 anni con una media di 14 parolacce al giorno. La media, poi, diminuisce con l’innalzarsi delle fasce d’età: 8,5 volte tra i 25 e i 34 anni; 8,6 tra i 35 e i 44 anni (poco più degli under 34) e solo 3,9 tra gli over 55.

Venezia è la città italiana che detiene il primato negativo sulle imprecazioni che arrivano a quasi 20 al giorno. Seguono altre città del nord Italia come Brescia, Padova e Genova che hanno ottenuto punteggi superiori persino a Milano e Roma (solo al 5° e 7° posto).

In fondo, al 9° posto a pari merito con una media di 6 imprecazioni al giorno, si trovano Catania, Bologna, Bari, Parma, Verona e Napoli. A gestire in modo più sobrio contrattempi e intoppi quotidiani sono invece gli abitanti di Taranto: la città pugliese, infatti, è quella in cui si impreca di meno in assoluto e, con sole 5 parolacce al giorno, si classifica al 10° posto.

Come imprecano gli italiani?

Dallo studio emerge il ritratto di un’Italia variegata, sia per quanto riguarda i destinatari delle imprecazioni che i luoghi in cui vengono utilizzate. Gli italiani imprecano soprattutto contro loro stessi (21,07%), oppure scagliano improperi senza un obiettivo preciso (17,27%) probabilmente facendone largo uso come intercalare nelle conversazioni più informali. Tra i “destinatari preferiti” spuntano poi gli amici (17,17%), i collaboratori (11,22%), i partner (10,83%), gli sconosciuti (9,17%), sorelle e fratelli (7,80%) e genitori (5,46%). 

Esistono, poi, luoghi e contesti in cui gli italiani si lasciano andare più facilmente a espressioni volgari: accade spesso a casa (34,05%), ma anche quando ci si trova in compagnia degli amici (17,46%).  Altre situazioni che mettono a dura prova gli italiani sono quelle lavorative, con il 16,98% di intervistati che ammette di utilizzare imprecazioni in ufficio, oppure durante la guida, specie quando si è bloccati nel traffico (16,78%).

Spingendosi più nel dettaglio, i catanesi si lasciano andare più facilmente tra le mura di casa, mentre i genovesi quando sono tra i gruppi di amici. I tarantini sono più insofferenti mentre si trovano alla guida, i veneziani sul luogo di lavoro.  Ad ogni modo, ci sono situazioni in cui invece si tende a evitare il più possibile qualunque espressione volgare: gli italiani si trattengono soprattutto in presenza di bambini (78,31%) o di un proprio superiore (74,71%).

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