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Mobilità sostenibile: Catania agli ultimi posti nel rapporto Euromobility

Firenze conquista il primo posto del podio per la mobilità sostenibile, a seguire Milano e Torino, al quarto posto Parma seguita da Bologna

Firenze al top, Catania flop. E' questa la sintesi emersa dal quindicesimo rapporto di Euromobility sulla mobilità sostenibile nelle principali 50 città italiane' presentato dal segretario nazionale di Euromobility Valerio Piras. In testa alla classifica la città di Dante, seguita da Milano e Torino, al quarto posto Parma seguita da Bologna. Roma soltanto al quindicesimo posto. Le più insostenibili sono Catania, Campobasso e Siracusa. Prato è la città con più auto di recente immatricolazione, mentre ad Ancona si sfiora il 25% di auto a basso impatto, Gpl, metano, ibride o elettriche.

In crescita le ciclabili, con Reggio Emilia a condurre, e purtroppo anche l'indice di mortalità sulle strade, con L'Aquila maglia nera. Il Rapporto premia le innovazioni introdotte dalle città, in particolar modo i sempre più diffusi sistemi di sharing o mobilità condivisa, in particolare la quantità di auto, bici, scooter e monopattini a disposizione dei cittadini.

''È dal confronto tra i coordinatori dei mobility manager aziendali e scolastici delle città di Roma, Milano, Venezia, Bologna e Parma che sono emerse le principali istanze affinché i mobility manager possano incidere per una mobilità veramente sostenibile, non solo in tempo di Covid 19, ma anche quando la pandemia sarà, speriamo prima possibile, alle nostre spalle" dichiara il presidente di Euromobility, Lorenzo Bertuccio sottolineando che "in tutte le città si è intensificato il lavoro di coordinamento dei mobility manager di area, che c'è molto fermento e richiesta d'informazione da parte delle imprese del territorio e che è aumentato vertiginosamente il numero dei piani redatti e la mole dei dati da gestire e da mettere a sistema".

"Aumenta quindi la necessità di raccogliere, gestire e soprattutto utilizzare in maniera efficiente la mole di dati proveniente dalle aziende coinvolte, anche con l'ausilio di appositi strumenti e piattaforme che facilitino il lavoro del mobility manager d'area. I mobility manager di area delle principali città italiane - continua Bertuccio - chiedono innanzitutto continuità e certezza di risorse per svolgere al meglio il loro lavoro e per mettere in campo le azioni dei singoli piani di spostamento casa-lavoro e casa-scuola, ma anche un intervento normativo che chiarisca il rapporto tra comune capoluogo e città metropolitana. Più efficacia è richiesta anche sul fronte dei mobility manager scolastici. L'auspicio di tutti - conclude - è anche la nascita di una rete di coordinamento nazionale tra i mobility manager di area che faciliti il loro lavoro, che svolga una funzione analoga a quella che ognuno di loro svolge nella propria città. Rete che potrebbe essere coadiuvata dai ministeri competenti, anche con il supporto di Anci ed Euromobility".

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