rotate-mobile
Mercoledì, 24 Aprile 2024
Salute

Fumo di sigaretta e Covid-19: numeri più bassi di infetti tra i fumatori

I ricercatori del CoEHAR hanno studiato per la prima volta il rapporto tra lo status di fumatori, verificato da specifici marcatori biochimici, e l’infezione da Sars-CoV-2 grazie ad una vasta ricerca sulla popolazione

In questi anni di pandemia si sono voluti studiare anche gli effetti che il Covid-19 ha potuto avere nei confronti dei fumatori.

I risultati dello studio iero-epidemiologico condotto sulla popolazione e sugli operatori sanitari dell’Ircss “Oasi di Troina” attraverso un ampio campione probabilistico differenziato per sesso ed età sono stati resi noti dal fondatore del CoEHAR, prof. Riccardo Polosa:  "Rispetto ai non fumatori, i soggetti di cui è stata appurata in maniera oggettiva la condizione di fumatori sembrano essere meno suscettibili allo sviluppo dell’infezione da Sars-CoV-2. Questi risultati sono in accordo con dati precedenti che hanno dimostrato l’associazione tra lo status di fumatori autoriferito e una riduzione dei marcatori dell'infezione da Sars-CoV-2. I nostri risultati supportano l'idea che nuove applicazioni farmaceutiche innovative a base di nicotina possano prevenire l'infezione".

Lo studio è stato condotto dal CoEHAR, centro di ricerca dell’Università di Catania, in collaborazione con la Duke University negli Stati Uniti e grazie al sostegno del Comune e dell’Ircss Oasi di Troina. Circa un terzo dei 1785 partecipanti è stato classificato come fumatore sulla base dei livelli sierici di cotinina: i ricercatori hanno verificato se tali soggetti risultassero positivi all’infezione da Sars-CoV-2, confrontando i risultati con quelli ottenuti dai soggetti non fumatori appartenenti allo stesso campione di ricerca.

Lo studio – dal titolo “The effect of laboratory-verified smoking on SARS-CoV-2 infection: Results from the Troina sero-epidemiological survey” e pubblicato su Internal and Emergency Medicine - ha rilevato che la prevalenza di positività anticorpale per il virus Sars-CoV-2 era inferiore nei fumatori rispetto che agli ex fumatori o a chi non aveva mai acceso una sigaretta: rispettivamente 19.8% e 31%. Minor prevalenza che persisteva anche dopo aver valutato possibili fattori di confondimento come sesso, età, condizioni croniche, precedenti infezioni e gruppi di rischio.

Grazie alla conferma dello status di fumatori, attraverso specifici marcatori biochimici, i ricercatori del CoEHAR hanno chiarito una volta per tutte i risultati contrastanti di precedenti ricerche in merito all’associazione tra il fumo di sigaretta e il rischio connesso all’infezione da Sars-CoV-2.
 
Al riguardo è però arrivata la precisazione della Dott.ssa Venera Tomaselli, docente di statistica sociale dell’Università di Catania e membro del CoEHAR: "Sono rimasta colpita nel vedere che lo status di fumatori era associato a una minore positività anticorpale da Sars-CoV-2. Tuttavia, va sottolineato che il fumo è un’abitudine di vita malsana che provoca la morte di circa 8 milioni di persone ogni anno, il doppio del Covid-19".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Fumo di sigaretta e Covid-19: numeri più bassi di infetti tra i fumatori

CataniaToday è in caricamento