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Daria Raiti

Responsabile di redazione

Germano, la sua "voglia di vivere" lo ha salvato da quell'abbandono che è difficile giudicare

Germano, questo il suo nome "provvisorio", è stato più forte di chi lo ha messo al mondo. Ha fatto sentire la sua "voglia di vivere" dietro quelle mura diroccate della Direzione manutenzioni autoparco e viabilità del comune di Catania, in via Rametta. Il suo vagito lo ha salvato. E la sua storia fa riflettere

Germano, questo il suo nome "provvisorio", è stato più forte di chi lo ha messo al mondo. Ha fatto sentire la sua "voglia di vivere" dietro quelle mura diroccate della Direzione manutenzioni autoparco e viabilità del comune di Catania, in via Rametta. Il suo vagito lo ha salvato. E la sua storia fa riflettere.

Perchè c'è sicuramente una madre che non ci sentiamo di giudicare. Che, magari, è stata spinta dalla disperazione, forse da una situazione di disagio. Magari, dopo averlo lasciato tra quei vicoli dei Cappuccini, è rimasta lì nascosta ad aspettare che qualcuno si accorgesse della sua creatura. O qualcuno lo ha fatto per lei. Magari c'è una madre che sta leggendo le notizie, ascoltando i telegiornali che parlano del miracolo di cui è stato protagonista questo bambino non voluto da lei, ma subito circondato da amore e aiuto da parte di chi non conosce la sua storia.

Non vogliamo pensare che Germano sia frutto di incoscienza perché è impossibile che, dopo averlo portato dentro di sè per nove mesi, non ci sia voluto un coraggio diverso per abbandonarlo. Vogliamo pensare che sia stato il "coraggio della disperazione" a lasciarlo tra le pietre. E' difficile giudicare, ed è meglio non farlo. 

Se da un lato cerchiamo di capire la disperazione di questa madre, dall'altro in tanti ci hanno scritto perchè vorrebbero dare amore, cure, una casa a quel piccolo bambino coraggioso. In particolare, una futura mamma - alla quale auguriamo di diventarlo presto - ci ha contattati perchè vorrebbe prenderlo con sè. Lei fa parte di quelle donne che, fanno di tutto per diventare mamme, non si arrendono. Non si spaventano ad affrontare cure pesanti, delusioni, paure. Che si affidano alla scienza pur di potere dare a qualcuno il proprio amore. 

"Ieri sera io e il mio compagno abbiamo appreso la triste notizia del bimbo abbandonato a Catania. Siamo una coppia giovane che purtroppo non riesce ad avere figli. Per questo siamo in procinto di iniziare una fecondazione assistita. Malgrado questo, non riusciamo a sopportare l'idea che questo bambino sia stato abbandonato. Per cui abbiamo subito deciso che, se fosse possibile, prenderlo con noi non esiteremmo nemmeno per un minuto. Se possiamo avere modo di parlare con chi di competenza e voi ne siete a conoscenza, vi preghiamo di contattarci".

Domani ci proveranno. Saranno a Catania. Chiederanno a chi di competenza e, molto probabilmente, non ci riusciranno perchè troppo complicato. Però il loro coraggio e il loro desiderio di dare una casa a questo bambino, potrebbe fare riflettere chi non ha avuto il coraggio di crescerlo e ha avuto solo il coraggio di abbandonarlo.

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