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Giovedì, 25 Aprile 2024
On the road

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A cura di Fabio Rao

Orto botanico universitario, un museo-giardino: oasi “incantata” con piante rare in città

“Un guardino di pace e tranquillità in via Etnea con panchine immerse nel verde, un'oasi naturalistica con piante rare che si estende per 16mila metri quadri" - spiega Gianpietro Giusso Del Galdo, direttore del Dipartimento di scienze biologiche, geologiche e ambientali e responsabile scientifico dell’Orto botanico ed Herbarium dell'Università

Piante ornamentali con fiori multicolore che riempiono gli occhi, incantevoli, immerse nell'aria aperta, in mezzo a 16 mila metri quadri d'Orto, nel clima mite catanese; e poi aiuole fiorite, antichi alberi, cactus dall'aspetto “globoso”, delicate e ampie fasce vegetali, piante officinali, raccolte di tulipani che si alternano - fra cinguettii di piccoli uccelli variopinti - alle piante tropicali dentro un piccolo pianeta verde, di rara bellezza, che regala benessere. Un giardino “incantato” pieno di profumi, di sole mediterraneo e di pace, con panchine silenziose dove leggere piacevolmente immersi in un Eden da favola, in piena città, gratuitamente. Un'oasi naturalistica suggestiva che intercetta un turismo di nicchia. Un museo-giardino “vivente” con tante piante rare. Da via Etnea “alta”, al civico 397, nel salotto buono della maggiore arteria cittadina catanese, si accede ad un luogo da sogno, con piante rigogliose e lussureggianti: l'Orto Botanico Universitario di Catania è una piccola “riserva” vegetale naturalistica.

Verde e tranquillità. Un giardino con flora variegata ed una schedatura delle piante minuziosa, con riproduzione di vari ambienti in serra, a scopo di studio, altamente ricreativi, rigeneranti per mente e corpo. Aperto al pubblico, l'Orto botanico si presta ad un tour turistico all'insegna della quiete fra le piante, in mezzo all'ombra arborea e tra la flora spontanea siciliana e le piante esotiche. Accoglie un mini ecosistema nella centrale, principale e caotica via catanese, piccolo tesoro ambientale per visitatori curiosi, ammiratori delle belle collezioni di piante d' “interesse alimentare”, delle palme, dell'architettura della natura formata dai rami che s'intrecciano “a cornice” nei cosiddetti alberi “del drago”, imponenti fusti legnosi che si ergono fra i viali dell'immenso giardino profumato dell'orto. Fondato nel 1858 dal monaco benedettino Francesco Tornabene Roccaforte - professore di botanica e bibliotecario -, su suoli in parte d'origine vulcanica ed in parte alluvionali, l'Orto botanico di Catania appartiene al Dipartimento di scienze Biologiche, geologiche e ambientali dell'Università.

Il direttore di Dipartimento. “Si tratta di un'oasi naturalistica piena di tranquillità, un giardino dove sedersi immersi nel verde, in centro città; l'apertura è tutti i giorni dal lunedì al venerdì, orario continuato, ed anche il sabato mattina. Per la possibilità di fruizione, l'ingresso è libero; poi, su richiesta, possono essere organizzate delle visite guidate. Dopo l'interruzione dovuta alla pandemia, questo servizio di visite continua ad essere gestito da Officine culturali, associazione che offre anche servizi educativi rivolti alle scuole, laboratori per bambini e ragazzi. Adesso queste iniziative riprenderanno perché abbiamo formalizzato un nuovo accordo; comunque per gruppi organizzati e richieste specifiche noi siamo sempre disponibili a offrire un servizio anche per gruppi un po' più specialistici”. Illustra Gianpietro Giusso del Galdo, direttore del Dipartimento di scienze biologiche, geologiche e ambientali, responsabile scientifico dell’Orto Botanico ed Herbarium dell'università. “L'itinerario dell'orto si articola in due parti principali: l''hortus generalis', che è la parte più estesa - di circa 13mila metri quadri - all'interno della quale sono presenti collezioni di specie esotiche, cioè specie che non fanno parte della nostra flora mediterranea, come quella delle piante grasse, delle piante 'succulente', che coltiviamo sia in piena terra grazie anche al clima favorevole della nostra città, sia all'interno di serre dove queste piccole piante vengono mantenute in condizioni climatiche favorevoli”; continua il docente Ordinario di Botanica sistematica, Gianpietro Giusso Del Galdo; aggiungendo che: “Poi abbiamo la serra, dove ci sono le piante tropicali che necessitano di condizioni di umidità costante e temperature elevate per tutto l'anno; dopodiché abbiamo il settore degli antichi alberi 'gimnosperme'; quindi le 'conifere' cioè piante molto antiche; poi una porzione un po' più piccola, ma non per questo meno importante, che è quella dell'hortus syculus, di 3mila metri quadri di terreno, frutto di una donazione, in cui troviamo una riproduzione in miniatura di quelli che sono i principali habitat della Sicilia”.

Orto_botanico_Universitario

Un viaggio dalla serra tropicale all'orto siculo. Dice Giusso Del Galdo: “La Sicilia è una delle regioni più ricche sia in termini di specie vegetali che di habitat, come quello delle vulcaniti, degli ambienti umidi, dei boschi di leccio. Tali habitat sono stati dunque riprodotti presso l'orto botanico e per ciascun settore sono state messe a dimora le piante spontanee tipiche, in qualche modo cerchiamo di ricreare le comunità naturali dei singoli habitat”. L'Orto botanico prevede un tour di 50 minuti, un'ora; ma anche più lungo a seconda del livello di dettagli che si vuole scoprire, soprattutto in base a quanto si è disposti ad investire in termini di tempo. “Ne vale assolutamente la pena, effettuare una visita, perché a parte le finalità scientifiche e di ricerca, oggi si punta molto attraverso l'orto botanico ed attraverso l'esposizione di tante specie diverse che provengono da tante parti del mondo, ad educare le persone a capire quanto sia importante la vita vegetale per la nostra esistenza, quali siano le specie in via di estinzione e soprattutto quali conseguenze tutto questo può avere sull'uomo e su tutto il Pianeta” aggiunge il docente universitario. “Particolarità poi, ce ne sono diverse: le varietà di specie che riguardano le piante grasse e le piante 'succulente', adatte a climi aridi e che da noi in Sicilia crescono molto bene; si tratta di una delle collezioni più ricche d'Italia, che cerchiamo sempre di arricchire con specie diverse”. “Il biglietto d'ingresso gratuito, significa poi offrire a tutti, quindi anche ai catanesi, uno spazio verde unico in città dove regnano la tranquillità e il silenzio. Per servizi particolari è previsto il pagamento di un biglietto, ma questo è gestito direttamente da Officine culturali, cui ci si può rivolgere per prenotazioni e informazioni. Nello specifico, le attività di gestione visite all'Orto, a cura di Officine culturali, inizieranno a partire dal 2023. Noi dell'orto botanico abbiamo un numero di centralino, per ricevere informazioni più generali sugli orari di apertura e su eventuali eventi che vengono organizzati, lo 095 6139981”, conclude il responsabile scientifico dell’Orto botanico ed Herbarium dell'università. 

Visite all'ombra nel paradiso verde. Nei tour al giardino-museo i visitatori potranno quindi ammirare le specie spontanee locali, di sicura attrattiva per il turismo straniero. In questo paradiso verde è stata poi mantenuta l'originaria struttura ottocentesca di valore storico: nella parte dell'orto generale, al termine del viale centrale, si erge l'elegante colonnato neo-classico che sovrasta il giardino e ne costituisce la cornice ideale per eventi quali mostre, manifestazioni e conferenze su tematiche inerenti la biologia vegetale e le problematiche ambientali. Da non perdere soprattutto la serra delle piante tropicali, con forme e colori particolarissimi. In aggiunta, è possibile ammirare le placide piante acquatiche galleggianti, i fiori di loto - colorati, in base ai periodi stagionali dell'anno -, le magiche ninfee ossia i grandi fiori acquatici decorativi che si aprono di giorno e si chiudono il pomeriggio, le spinose piante cactacee - comunemente definite cactus - dai grandi e bellissimi fiori, e per concludere, come già detto, gli ampi alberi “gimnosperme” che non producono frutti o fiori.

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