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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

FSI ricevuta dalla Prefettura di Palermo su aggressioni nel pronto soccorso palermitano e nuova rete ospedaliera approvata

Un posto fisso di polizia e più vigilanza privata nei pronto soccorso palermitani che ancora ne sono sprovvisti. A chiederlo è la Fsi, Federazione Sindacati Indipendenti a seguito dei numerosi casi di aggressione nei confronti di personale infermieristico, medico e sanitario

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di CataniaToday

Un posto fisso di polizia e più vigilanza privata nei pronto soccorso palermitani che ancora ne sono sprovvisti. A chiederlo è la Fsi, Federazione Sindacati Indipendenti a seguito dei numerosi casi di aggressione nei confronti di personale infermieristico, medico e sanitario.  Il 13 giugno scorso, a Palermo, un uomo ha spintonato al muro una dottoressa e ha dato 2 pugni all’infermiera, seminando il panico tra i pazienti, in attesa di essere soccorsi con codici gialli e verdi.

Il sindacato aveva già denunciato episodi analoghi dovuti alla mancanza di sicurezza e alla carenza di personale sanitario, ai prefetti della Sicilia e all’assessore regionale Baldo Gucciardi che ha ricevuto la Fsi proprio il 29 giugno scorso.

"I posti di polizia, negli ospedali sprovvisti, sono ormai necessari – dichiara Calogero Coniglio componente della segreteria regionale della Fsi e coordinatore regionale della Confederazione Usae - dopo i numerosi episodi di violenza che si sono registrati all’interno dei punti di emergenza soprattutto in un capoluogo di regione che conta assieme agli extracomunitari non censiti quasi un milione di abitanti.  Negli ultimi mesi, da aprile ad oggi, ben 4 volte il personale sanitario dei pronto soccorso Villa Sofia-Cervello, Civico il Policlinico ha subito aggressioni fisiche. Gli ospedali Policlinico, Ingrassia e Cervello sono sprovvisti di posto di polizia, mentre al Villa Sofia è garantito il servizio fino alle 20. Una situazione che dovrebbe suscitare l'attenzione anche del gruppo al consiglio comunale. Avevamo scritto alla Regione e ai sindaci delle 2 città con il maggior numero di abitanti Leoluca Orlando a Palermo e Bianco a Catania, ma i due sindaci hanno ignorato la problematica da noi segnalata non convocandoci. Evidentemente alla politica non interessa questa problematica".

Sono state fatte negli anni addietro 9 denunce alla Procure siciliane e due interrogazioni parlamentari ai Ministri della Salute e degli Interni alla Camera e al Senato promosse dalla Fsi.

"Ieri  siamo stati ricevuti dal Capo di Gabinetto della Prefettura dott. Umberto Massocco e dal Vice Prefetto Aggiunto dott.ssa Maria Baratta -  continua  Coniglio – che hanno dimostrato grande attenzione, la prefettura si è mostrata subito disponibile ad attivarsi, e a chiedere alle amministrazioni chiarimenti in merito alle ultime gravi aggressioni per verificare se sono state rispettate le norme sulla sicurezza del lavoro da parte delle aziende.

Il Capo di Gabinetto ha dichiarato che “garantirà la massima attenzione rispetto alle questioni prospettate dalla Fsi  in considerazione della loro rilevanza rispetto all’interesse collettivo”.

"Mentre noi ieri portavamo sul tavolo della prefettura di Palermo le problematiche della sanità siciliana, carenza di personale sanitario - dichiara Antonio Di Martino, dirigente sindacale - a Roma il Ministero della Salute approvava il Piano della rete ospedaliera siciliana, precisamente il nuovo decreto 1188/2016 firmato il 29/6/16 dall'assessore - continua Coniglio - Il documento, che stiamo analizzando pagina per pagina, tabella per tabella, doveva delineare i posti letto, e fissare chiusure e accorpamenti di reparti, di unità operative, semplici e complesse. Sulla rete ospedaliera si baserà il programma di assunzioni, continuamente rimandate a data da destinarsi. Il piano, partorisce dopo un lungo iter che ha visto da un lato i politici romani, nei Ministeri della Salute e dell'Economia, che chiedono la chiusura dei piccoli ospedali, dall'altro i politici siciliani impegnati a tutelare le strutture del bacino elettorale di pertinenza, in una perversa logica spartitoria di letti e di primari. Tutto ciò a scapito della buona sanità". "Auspichiamo che dal documento sortiscano meno posti per primari, meno dirigenti, e più infermieri, medici delle aree d'emergenza, fisioterapisti, tecnici di radiologia e di laboratorio analisi, ostetriche/i, oss, insomma le professioni sanitarie non mediche che ogni giorno lavorano in prima linea. Al momento nessun plauso a nessuno, aspettiamo di leggere bene i numeri. Il Piano approvato della rete ospedaliera per essere operativo dovrà essere pubblicato sulla gazzetta ufficiale di agosto", conclude il sindacato.

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