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Cronaca Playa

Scarichi nel mare della Plaia, Zammataro (Db): "Problema per turismo e ambiente"

Il presidente della commissione Urbanistica ha convocato un ciclo di audizioni per approfondire il tema, oggetto anche di un tavolo coordinato dal prefetto. Intanto continua il danno d'immagine per la città

Gli scarichi, provenienti dalla zona industriale, continuano nello specchio d'acqua della Plaia di Catania. Non vi è allo stato un divieto di balneazione ma resta un danno di immagine per una città che dopo quasi 2 anni di dura pandemia prova a far ripartire il turismo e l'impresa. Nella giornata di ieri, 17 giugno, si è tenuto un vertice in prefettura proprio sul tema alla presenza del sindaco, dei rappresentanti dell'Arpa, dell'Asp, del Genio civile, della Capitaneria di porto per fare il punto. Su input del prefetto Maria Carmela Librizzi si è cercato di ricostruire l'iter della questione per comprendere le cause degli sversamenti che provengono dai canali Arci e Forcile. Sversamenti che, di solito, negli anni passati cessavano nel corso della bella stagione con la chiusura del passaggio dei canali. 

Quest'anno invece - con buona pace di imprenditori balneari e amanti del mare - gli sversamenti stanno continuando. C'è già un fascicolo in procura e i balneari hanno presentato un esposto d'urgenza sul quale dovrebbero arrivare a giorni novità. Intanto anche il consiglio comunale si interroga sulla vicenda. Il presidente della commissione Urbanistica Manfredi Zammataro ha convocato un ciclo di sedute e nella giornata odierna ha ascoltato l'assessore con delega al Mare Michele Cristaldi. Assente giustificato per un altro impegno istituzionale l'assessore all'Ecologia Fabio Cantarella.

"La situazione è grave - dice Zammataro - e certamente non nasce oggi ma dura da troppo tempo e si trascina da anni senza soluzioni definitive. Prima il canale che portava i reflui a mare veniva bloccato nella stagione estiva e vogliamo capire i motivi per cui non sia accaduto quest'anno. Abbiamo appurato che non vi è nell'area un divieto di balneazione, perché i rilievi effettuati hanno mostrato parametri nella norma e si stanno compiendo altri controlli".

La questione però ricade sull'immagine e sulla percezione di salubrità della Plaia e su questo l'esponente di Diventerà Bellissima è chiaro: "Il punto fondamentale è anche il danno di immagine per la città. Un danno che colpisce gli imprenditori, il settore turistico. Si rischia di mettere in difficoltà il grande lavoro fatto per approntare in tempo le spiagge libere nonché i sacrifici delle imprese e le richieste di riapertura. Per questo motivo dedicheremo i prossimi giorni ad ascoltare tutti gli attori coinvolti: l'Asp così come la Sidra che ha preso la competenza delle reti della zona industriale".

"Dobbiamo tutelare l'immagine della città e la salute dei bagnanti - conclude Zammataro -. Sino ad oggi non ci sono state soluzioni: o meglio ci sono state soluzioni tampone. Il grande nodo è quello della depurazione e della realizzazione di un sistema dedicato ed efficiente". Intanto, però, ancora non vi è una soluzione a breve termine e purtroppo il biglietto da visita della Plaia sembra essere, in questa estate di ripartenza, lo scarico a mare di reflui.

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