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Cronaca Corso Italia / Piazza Giovanni Verga

Racket delle edicole a Catania: tutti assolti

A dodici anni dal loro arresto, sono stati prosciolti con formula "perchè il fatto non sussiste", i sei imputati del processo sul "Racket delle edicole"

A dodici anni dal loro arresto, avvenuto il 26 giugno del 1999, sono stati prosciolti con formula "perchè il fatto non sussiste", i sei imputati del processo celebrato davanti alla seconda sezione penale del Tribunale di Catania sul presunto racket delle edicole.

I giudici, accogliendo la richiesta della Procura, hanno assolto, con formula piena, i fratelli Carmelo, Francesco e Placido Ventura, titolari dell' omonima agenzia di distribuzione di pubblicazioni, gli edicolanti Filippo Di Bella e Antonino Canova, il sindacalista Salvatore Scordo.

Secondo l' accusa, i Ventura, con la complicità del sindacalista, avrebbero cercato di acquisire il monopolio nella distribuzione delle pubblicazioni nella Sicilia Orientale. Sarebbero, inoltre, entrati in possesso di alcune edicole dopo avere messo in crisi i proprietari con falsi estratti conto, con la sospensione del servizio e la distribuzione di pubblicazioni poco richieste. Insieme agli arresti, la squadra mobile della Questura eseguì anche il sequestro dei beni degli indagati, scarcerati nel luglio del 2009 dal Tribunale del riesame che dispose anche la restituzione dei beni.

"Sono felice - ha commentato uno degli imputati assolti, Filippo Di Bella - ma ho altrettanta rabbia: non soltanto non dovevo essere arrestato ma neppure processato. E per 12 lunghi anni, un vero calvario, ho vissuto con questa pena al cuore". Per il suo legale, l'avvocato Giuseppe Lipera, giustizia è stata fatta anche se 12 anni dopo.

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