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Cronaca

Dopo l'aggressione in questura, il Cosap chiede modifiche alla gestione del personale per migliorare la sicurezza

La nota del sindacato di polizia fa riferimento all'aggresione subita da un'agente di polizia nei pressi della questura di Catania

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di CataniaToday

ll.mo Signor Questore, questa OS COSAP, Le vuole evidenziare l’ennesima aggressione ai danni del personale della Polizia di Stato della citta di Catania. Lo scorso primo novembre una collega in servizio di vigilanza presso il corpo di guardia della Questura di Catania è stata brutalmente aggredita da un cittadino bengalese, pregiudicato e senza fissa dimora, che si era recato in Questura per chiedere informazioni. Dopo un primo scambio verbale con la collega addetta alla vigilanza Questura, il balordo si è improvvisamente scagliato contro la stessa, sferrandole pugni sul volto così forti tanto da procurarle ecchimosi varie, tali da richiedere le cure dei sanitari; solo grazie al tempestivo intervento da parte del personale delle volanti si è riuscita a placare l’ira del predetto balordo. Questa OS COSAP esprime solidarietà e vicinanza alla collega e lancia l’allarme insicurezza sia nella città di Catania, con le annesse province, che tra le mura di un edificio/Istituzione, quale la Questura, che dovrebbe infondere sicurezza sia ai cittadini che al personale dipendente. Ill.mo Signor Questore, la OS COSAP contesta una scarsa organizzazione del controllo del territorio da parte dei vertici della Questura, dovuta ad una errata gestione del personale, che sebbene in numero esiguo, quotidianamente svolge il proprio lavoro in strada con professionalità e dedizione, e ai quali va il nostro plauso. Sul territorio etneo, ai fini della prevenzione e repressione dei reati in genere, opera un numero di volanti insufficiente, e spesso esse vengono addirittura sottratte dai loro servizi istituzionali al fianco dei cittadini, per essere impiegate in servizi diversi quali: piantonamenti di persona fermate; vigilanze generiche; Ordine Pubblico. La discutibile gestione del personale produce come effetto una recrudescenza della criminalità, tanto che le piazze di spaccio di droghe di ogni genere, si sono esponenzialmente moltiplicate e tutto ciò avviene davanti agli occhi di ignari cittadini e a pochi metri dagli Uffici di Polizia e dai Palazzi Istituzionali. Ill.mo Signor Questore questa la chiama sicurezza?

Dal Quotidiano la Sicilia pubblicato in data odierna, si evince una sua dichiarazione: ...“non a caso la serie di comitati di ordine e sicurezza pubblica fatti con la Prefettura servono a prevenire le situazioni di criticità. Ogni servizio predisposto dalla Questura-o dalle altre forze dell’ordine- non è mai fotocopia di quello della settimana precedente. Si modula in relazione alla diverse esigenze, ad esempio della movida e dei reati commessi in alcune zone rispetto ad altre. Noi dobbiamo leggere i sensori del territorio per rimodulare le nostre forze sul campo che comunque ci sono e che spesso chiediamo di rafforzare e che ci vengono regolarmente date con il Reparto prevenzione Crimine, i Reparti inquadrati, le forze specialistiche” A parere della scrivente OS COSAP, Ill.mo Signor Questore i sensori hanno bisogno di un’urgente e tempestiva ricarica Power in quanto non fotografano appieno quanto succede a Catania. Non sarebbe affatto ultroneo che l’Ill.mo Signor Prefetto convocasse un comitato per l’ordine e la sicurezza Pubblica, allo scopo di attuare un serio e capillare controllo del territorio, che restituisca ai cittadini e agli operatori di Polizia, la sicurezza che meritano. La Segreteria Nazionale in indirizzo è pregata di prendere atto di ciò ed investire il superiore Dipartimento dello stato di abbandono della Sicurezza della città di Catania e della sua provincia. L’occasione è gradita per porgere alle SS.LL, distinti saluti

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