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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Ugl medici: "Profondamente delusi da ddl contro le aggressioni"

Il sindacato rivolge un appello ai ministri Giulia Grillo e Matteo Salvini

Sull'approvazione, da parte del Consiglio dei Ministri, del disegno di legge recante disposizioni in materia di sicurezza per gli esercenti le professioni sanitarie, nell'ambito dell'esercizio delle loro funzioni, intervengono i segretari regionali per la Sicilia di Ugl medici e sanità, Raffaele Lanteri e Carmelo Urzì.

"Siamo profondamente delusi dall'esito del Cdm di mercoledì scorso, dal quale è uscita pesantemente ridimensionata la proposta di legge del ministro della salute Giulia Grillo, già di suo parecchio debole. Ci aspettavamo un testo più organico e maggiormente incisivo, sulla scorta delle esigenze sino ad oggi da questo sindacato e da più parti esposte, nonché del grido di allarme degli operatori sanitari che non posso continuare a lavorare nel terrore e senza alcuna protezione preventiva. L'aver messo tra l'altro messo al primo posto del ddl la costituzione di un osservatorio, che a nostro avviso come tutti gli osservatori serve a ben poco se non accompagnato dalla giusta autorevolezza e da una legittima capacità di incidenza, non è di certo un buon segnale rispetto al reale problema che meriterebbe più attenzione e priorità. Tant'è che l'apprezzabile accoglimento della nostra richiesta di inasprimento della pena per chi commette violenza o minaccia chi esercita la professione sanitaria durante la sua funzione, non trova affatto la sua indispensabile forma di prevenzione e deterrenza".

"Temiamo adesso che questa falsa partenza possa riflettersi sull'iter parlamentare della proposta, con il rischio che questa possa essere esaminata in tempi non sicuramente celeri, al contrario di quanto invece da settimane chiediamo. Ci rivolgiamo - concludono - al ministro Grillo e, soprattutto, al ministro dell'Interno Matteo Salvini, affinchè possano trovare in tempi brevi una convergenza unanime sulle azioni preventive da mettere in atto in tutti i presidi ospedalieri".

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