rotate-mobile
Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Agguato al Castello Ursino, la ricostruzione dei carabinieri e il fermo del minorenne

I militari decidono di fermare il giovane che si mostra nervoso al punto da tremare: ad un primo controllo, il fermato presentava, appesa alla cinta dei pantaloni, una pistola Beretta

Sono le 18:20 circa di ieri, quando una pattuglia del nucleo operativo della compagnia dei carabinieri di piazza Dante, impegnata in un servizio di controllo del territorio, transitava per via Plebiscito in direzione Piazza Federico di Svevia notando un giovane che a passo sostenuto, quasi di corsa, aveva un atteggiamento sospetto.

I militari decidono di fermare il giovane che si mostra nervoso al punto da tremare: ad un primo controllo, il fermato presentava, appesa alla cinta dei pantaloni, una pistola Beretta cal. 9x21, con la canna ancora calda, odorante di polvere da sparo combusta, ed il colpo in canna.

Il giovane veniva così condotto in caserma a Piazza Dante per le verifiche del caso. Nel corso dei primissimi accertamenti, condotti con il supporto investigativo, tecnico e specializzato del personale del Nucleo Investigativo di Catania, veniva confermato che pochi minuti prima il minore aveva esploso cinque colpi di pistola, a distanza ravvicinata, contro un 29enne, catanese, per poi cercare di rintanarsi a casa, distante poche centinaia di metri.

La fuga verso la sua “area protetta” è stata però interrotta dall’iniziativa e dal intuito dei carabinieri del Nucleo Operativo di Piazza Dante. Nei minuti in cui in caserma il 16enne, calate un po’ la tensione e l’adrenalina, si apre con gli inquirenti, confessando il gesto da lui motivato in prima battuta come frutto di dissidi tra i nuclei familiari di appartenenza suo e della vittima, pressoché vicini di casa (pochi numeri civici infatti separano le residenze delle due famiglie, nel cuore del quartiere di San Cristoforo).

Gli investigatori della Polizia di Stato, intervenuti sulla scena del crimine in Piazza Castello rinvengono sequestrandoli 5 bossoli del tutto compatibili con l‘arma trovata addosso al minorenne, il cui furto è stato denunciato nel 2014 da un vigile urbano della provincia di Messina. Per il minore scatta l’arresto per tentato omicidio e porto abusivo di arma da fuoco, ed è ora associato nel centro di Prima Accoglienza del Tribunale per i minorenni di via Franchetti. La vittima, nonostante sia stata attinta da numerosi colpi, uno dei quali addirittura in viso (ha trapassato le guance), non è in pericolo di vita, ed è ricoverata nell’Ospedale Vittorio Emanuele.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Agguato al Castello Ursino, la ricostruzione dei carabinieri e il fermo del minorenne

CataniaToday è in caricamento