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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Appalti "gonfiati" in cambio di tangenti: in manette dirigenti del genio civile e imprenditori

Sotto la lente degli investigatori delle fiamme gialle l'affidamento di opere pubbliche per un valore complessivo pari a 4 milioni di euro. I funzionari pubblici, secondo le ipotesi della Procura, avrebbero intascato denaro anche per aggirare il criterio di rotazione nella selezione delle ditte

Il "Genius" che ha dato il nome all'operazione odierna della guardia di finanza di Catania è proprio l'ufficio del genio civile di Catania: nell’ambito di articolate attività di indagine a tutela della spesa pubblica coordinate dalla procura della Repubblica infatti, i finanzieri del comando provinciale hanno dato esecuzione a un’ordinanza con cui il Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Catania ha disposto misure cautelari nei confronti di 6 persone, sottoposte a indagine per corruzione, turbata libertà degli incanti e falso in atto pubblico, in relazione a lavori pubblici in provincia di Catania. Le misure restrittive hanno riguardato tre (dirigenti e funzionari) del Genio Civile di Catania e tre imprenditori di Gela e Ragusa, operanti nel settore delle costruzioni edili.

Le indagini

Sotto la lente degli investigatori del nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza di Catania sono finite le commesse pubbliche relative al consolidamento di dissesti stradali, causati da smottamenti, nell’area del Comune di Aci Catena; alla sistemazione e all’ammodernamento di una strada provinciale a Catania; ai lavori di recupero del sedime portuale, anche ai fini della messa in sicurezza per gli utenti e i lavoratori, del porto di Catania, per un valore complessivo di opere pubbliche messe a bando pari a 4 milioni di euro. Le indagini hanno consentito di evidenziare la sussistenza di un grave quadro indiziario - "commisurato all’attuale fase delle indagini in cui il contraddittorio tra le parti non risulta instaurato in modo completo" scrive la Procura - relativamente all’illiceità di una serie di condotte attribuibili a dirigenti e funzionari del Genio Civile di Catania: nello specifico, Natale Zuccarello e Saverio Verde, Dirigenti del Genio Civile di Catania e Ignazio Carbonaro, quest’ultimo pubblico ufficiale in servizio presso il Genio Civile di Catania, i quali, nell’ambito di alcune opere pubbliche gestite dal Genio di Catania, si sarebbero adoperati al fine di favorire, dietro pagamento di una somma di denaro o altre utilità, la società Nurovi srl, di costruzioni edili con sede a Gela, rappresentata da Nunzio Adesini e Rocco Mondello, entrambi raggiunti da misure cautelari. I nomi di Zuccarello e Verde sono venuti fuori lo scorso giugno a seguito di indagini condotte sempre dalla guardia di finanza, a seguito delle quali rassegnarono le loro dimissioni.

In particolare, è emerso che con riferimento ai lavori relativi al dissesto delle strade del Comune di Aci Catena, Zuccarello e Verde avrebbero redatto un falso verbale, in cui è stato attestato l’aggravamento dello stato di dissesto nella zona “collina Vampolieri”, con conseguente aumento dell’originaria somma precedentemente prevista per i lavori, da 150.000 a 260.000 euro, dell’importo dell’appalto dei lavori assegnati alla Nurovi. In riferimento ai lavori relativi alla sistemazione della strada provinciale 192, gli stessi Zuccarello e Verde, insieme a Ignazio Carbonaro, avrebbero falsificato il verbale di selezione delle ditte che avrebbero dovuto partecipare alla gara per l’aggiudicazione dei lavori, attestando di essersi riuniti e aver estratto a sorte le ditte partecipanti, in realtà già da loro precedentemente individuate. Zuccarello e Verde, al fine di aggirare il principio di rotazione delle società che potevano partecipare alla gara per l’aggiudicazione dei lavori e favorire la Nurovi, si sarebbero adoperati per conferire l’appalto in questione al “Consorzio Artigianale Edile Comiso (C.A.E.C.)”, rappresentato da Sebastiano Caggia, tale Consorzio, a cui si era associata poco prima della gara la stessa NUROVI, ha poi assegnato proprio a quest’ultima l’esecuzione dei lavori. Per questi due episodi, Adesini e Mondello avrebbero consegnato a Zuccarello la somma di 5 mila euro, promettendo altri 25 mila euro allo stesso Zuccarello e 5 mila euro a Verde. Inoltre, nel corso delle investigazioni, è emerso che, con riferimento ai lavori di sistemazione del porto di Catania aggiudicati nel 2018, Natale Zuccarello avrebbe ricevuto da Adesini una somma di denaro, di importo ancora imprecisato, al fine di favorire, come poi è avvenuto, l’aggiudicazione dei lavori alla Nurovi.

Le misure cautelari disposte dal Gip

In conseguenze di queste attività d'indagine, il giudice per le indagini preliminari, su richiesta della Procura, ha disposto: la custodia cautelare in carcere nei confronti di: Natale Zuccarello, ingegnere capo del Genio civile di Catania; Saverio Verde, dirigente del Genio civile di Catania; Nunzio Adesini, imprenditore edile; Rocco Mondello imprenditore edile; gli arresti domiciliari nei confronti di Ignazio Carbonaro, funzionario del Genio civile di Catania; il divieto nei confronti di Sebastiano Caggia di esercitare l’ufficio di amministratore delegato del Consorzio Artigianale Edile Comiso (C.A.E.C.). L’attività si inserisce nel più ampio quadro delle azioni svolte da questo Ufficio e dalla guardia di finanza di Catania a tutela della spesa pubblica e del patrimonio, con lo svolgimento di complesse indagini a contrasto di condotte fraudolente sempre più sofisticate che ledono in maniera significativa gli interessi dello Stato, degli enti locali e dei cittadini.

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