Perseguita l'ex marito piazzandosi sotto casa sua, arrestata una 51enne
Il marito, a sua volta, era finito ai domiciliari dopo le denunce per maltrattamento da parte dell'ex moglie
Nella tarda serata di ieri, le volanti della polizia sono intervenute in una strada del centro cittadino dopo aver ricevuto la segnalazione di una donna molesta che suonava insistentemente al citofono dell’ex compagno, sottoposto alla misura della detenzione domiciliare presso l’abitazione della madre. All’arrivo delle pattuglie, la donna (in stato di alterazione) ha iniziato ad insultare l’ex che era affacciato al balcone e, nonostante l’invito a calmarsi, si è scagliata contro i poliziotti, spintonandoli e strattonandoli perché voleva accedere all’interno del palazzo, rifiutando in un primo momento di esibire i documenti. L’uomo, che ha formalizzato un’ulteriore denuncia nei confronti della ex, ha riferito di essersi separato da lei nel 2018, dopo una relazione durata 23 anni dalla quale erano nati due figli. Dopo la presentazione di svariate denunce da parte della donna nei suoi confronti per i reati di maltrattamenti in famiglia e atti persecutori, lui stesso era stato arrestato. Tuttavia, da quando era stato sottoposto alla misura della detenzione domiciliare, era stata la donna a iniziare a molestarlo: telefonicamente, presentandosi sotto casa, proferendo insulti e minacce nei suoi confronti, suonando il citofono anche nelle ore notturne.
Così facendo, il signore in questione aveva già formalizzato negli ultimi mesi del 2021 quattro denunce nei suoi confronti ed anche sua madre ne aveva presentato altre due, nel mese di marzo 2022, per molestie e minacce. Prima dell’arrivo della polizia, la signora aveva iniziato a suonare insistentemente al citofono di casa e, avendo trovato il portone di ingresso allo stabile aperto, era riuscita a raggiungere il pianerottolo della sua abitazione per poi bussare alla porta, pretendendo di entrare e insultandolo ad alta voce. Alla luce di quanto accaduto la donna, una catanese 51enne, è stata arrestata per il reato di atti persecutori, oltre che per la resistenza opposta ai poliziotti. Su disposizione del pm di turno è stata tradotta in carcere in attesa dell’udienza di convalida innanzi al gip.
