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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Assemblea scolastica unitaria su come “fare scuola” nell'era del Covid

Assemblea sindacale unitaria a distanza, tenuta per fornire più informazione e meno politica, sul pianeta scolastico. Fare scuola nel Catanese nell'era del Covid-19, fra novità giuridiche, didattica a distanza e procedure di sicurezza per alunni e lavoratori negli ambienti educativi

Emergenza educativa nell'emergenza globale da contagio. La situazione relativa al mondo scolastico pone tanti interrogativi e risposte poco certe. “Seggioloni” con rotelle al posto di vecchi banchi e sedie tradizionali in legno o plastica; mascherina e gel igienizzanti in gran quantità... e poi? Come fare una lezione scolastica, senza scambiarsi materiale cartaceo, in assenza di attività motoria in palestra? Gli alunni, con le mascherine per 5 o 6 ore in classe, senza soluzione di continuità? La ricreazione, va fatta da seduti e fermi al proprio posto. In caso di contagio da Covid, va chiuso l'intero plesso scolastico? Il sindacato, prova a dare risposte. “L'assemblea scolastica unitaria 'a distanza' che si è tenuta ieri - illustra Giorgio La Placa, coordinatore provinciale della sigla sindacale Gilda degli Insegnanti Federazione Gilda-Unams - ha rappresentato un grande successo come partecipazione ed adesione di insegnanti e personale scolastico, coi segretari provinciali delle cinque Organizzazioni sindacali del comparto Scuola, che hanno fatto la scelta di non entrare nelle sfera politica ma di effettuare interventi espressamente tecnici e giuridici, di supporto ai colleghi del personale scolastico etneo”.

“Durante la fase del dibattito e di confronto coi colleghi insegnanti - continua il sindacalista -, è stata data la parola anche a un dirigente scolastico, che ha lodato quanto detto e fatto durante l'assemblea, ed anzi ha chiesto ulteriore supporto informativo, in quanto i lavoratori del comparto scuola si sentono davvero abbandonati, anche dalla Asl, per quanto riguarda le indicazioni sanitarie verbali, spesso difformi dalle linee-guida ministeriali scritte”. “Responsabilità civili e penali da parte di prèsidi, insegnanti e personale Ata; con riapertura immediata di un tavolo tecnico Covid, che era già stato istituito per gli esami di Stato, che sembrerebbe più che mai oggi importante per ottenere informazioni dettagliate nelle scuole etnee”.

Nel dettaglio degli interventi sull'emergenza pandemia, è emerso dai segretari di categoria, che “dal punto di vista giuridico - dice Luca Tempera dello Snals -, il lavoratore della scuola non viene tutelato in maniera idonea, equiparando il lavoratore fragile, il docente, ad un vero e proprio malato che deve rimanere cautelativamente a casa”. Di didattica a distanza, ha parlato Ferdinando Pagliarisi della Cisl Scuola, sostenendo “che la Dad è dichiarata obbligatoria, a detta del nostro ministro dell'Istruzione, mentre viceversa la Didattica a distanza non è assolutamente presente nel nostro contratto collettivo nazionale di lavoro, peraltro scaduto, quindi non è un nostro obbligo; al Ministero parlano adesso di Didattica integrata digitale, e questo non ci trova d'accordo; anche perché tale Dad integrata non ha pedagogicamente alcun valore: bene, ciò determina una totale anarchia nelle varie scuole della provincia, perché sulle nostre 183 non sistono regole uniche e precise; cose che già ad inizio anno scolastico avevamo detto nei tavoli istituzionali, in quanto manca una cabina di regia unica per le direttive, cercando invano un dialogo con enti locali ed assessori comunali e regionale al ramo”. All'assemblea unitaria delle Organizzazioni sindacali provinciali etnee, del comparto Scuola, hanno preso parte i segretari Tino Renda (Flc Cgil), Ferdinando Pagliarisi (Cisl Scuola), Salvo Mavica (Uil Scuola), Luca Tempera (Snals Confsal), Giorgio La Placa (Fgu Gilda Unams).

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