Associazione Italiana Giovani Avvocati, protesta con manette

Scelgono le manette, simbolo della cattura, i componenti catanesi dell’Associazione Italiana Giovani Avvocati per manifestare il loro dissenso alla riforma forense. Aiga aderendo alla protesta che coinvolge tutti i fori d’Italia e unendosi ai colleghi nell’occupazione simbolica del Tribunale etneo vuole lanciare un messaggio chiaro: un polso ammanettato, ma l’altro ancora no, perché i giovani difenderanno il loro futuro.

Contro le spa della giustizia è la prima lotta, come spiega il presidente dell’Aiga Catania l’avvocato Elena Cassella. “Simbolicamente mettiamo delle manette ma non siamo stati ancora assolutamente catturati -dichiara Cassella ai microfoni di Justice Tg - “I punti della riforma a cui noi non siamo d’accordo sono soprattutto la partecipazione e la possibilità che si darebbe ai nostri soci finanziatori di entrare nei nostri studi  e, quindi, di impadronirsi della nostra libertà. Noi speriamo” afferma “che questo punto del decreto non passi perché vorrebbe dire che una persona facoltosa, una società, soltanto con dei capitali possa diventare socio di uno studio legale con la conseguenza che uno che non è professionista possa comandare dei professionisti, ma si consentirebbe ad un socio di maggioranza con i capitali di sottometterci”.

Contraria l’Aiga anche al praticantato svolto durante il corso di laurea. “L’università” dichiara l’avvocato Cassella “ha altri compiti ha altri modi di lavorare. Non credo che un aspirante avvocato possa imparare la professione presso l’Università, lo deve fare dentro uno studio legale, andando in tribunale, ascoltando il proprio mastro, perché” conclude il presidente aiga catania”il mastro ancora esiste”.