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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Librino

Associazione mafiosa, armi, estorsione ed usura: sei arresti a Librino

L'operazione scaturisce dall'attività investigativa sviluppata immediatamente dopo il sequestro di un arsenale (oltre 40 armi tra pistole, fucili e mitragliatrici) operato, il 20 settembre 2014, dai Carabinieri nel popolare quartiere di Librino

I Carabinieri del Comando Provinciale di Catania hanno arrestato 6 persone in esecuzione di un fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia – per i reati di associazione mafiosa, armi, estorsione ed usura. L’operazione scaturisce dall’attività investigativa sviluppata immediatamente dopo il sequestro di un arsenale (oltre 40 armi tra pistole, fucili e mitragliatrici) operato, il 20 settembre 2014, dai Carabinieri nel popolare quartiere di Librino.

Librino, arresti

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Il rinvenimento di armi, effettuato dai militari del Comando Provinciale, si è inquadrato in una più ampia strategia di contrasto coordinata dalla Procura della Repubblica di Catania ed ha offerto lo spunto per un approfondimento investigativo che ha permesso di fare luce sui nuovi scenari della mappatura mafiosa nel capoluogo etneo. In particolare le nuove dichiarazioni rese dal collaboratore di giustizia Nizza Fabrizio, “uomo d’onore” e vertice del gruppo di Librino, unitamente valutate a quelle del suo luogotenente Seminara Davide, hanno consentito di acquisire importanti elementi probatori in ordine alla disponibilità delle summenzionate armi da parte di alcuni indagati nonché ricostruire l’attività estorsiva ed usuraia posta in essere nei confronti di un imprenditore catanese il quale, dopo essere malmenato brutalmente, è stato costretto per saldare parte dei suoi debiti a cedere delle proprietà immobiliari.

Il concreto pericolo che i soggetti potessero darsi alla fuga, la potenza di fuoco del gruppo, come dimostrato dalle armi da guerra sequestrate dai Carabinieri ed il rischio che le minacce di morte potessero essere portate a compimento nei confronti dell’imprenditore, hanno indotto i magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia di Catania ad emettere un provvedimento di fermo nei confronti di Giovanni Cavallaro (cl.72), Francesco Magri'(cl.71), Giuseppe Montegrande (cl.67), Giovanni Privitera (cl.75), Danilo Scordino (cl.88) e Scordino Filippo Scordino (cl.89), ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, estorsione ed usura aggravata in concorso e detenzione illegale di armi. Gli arrestati sono stati rinchiusi nel carcere di Catania Bicocca in attesa dell’udienza di convalida che ci sarà nei prossimi giorni.

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