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Cronaca

Sequestrato autolavaggio: lavoratori sfruttati e acque smaltite illegalmente

Il titolare ha dichiarato il falso ai poliziotti, affermando di essere un cliente dell’autolavaggio

Scarico delle acque reflue nel sottosuolo, sfruttamento dei lavoratori, invasione di terreni, false attestazioni a pubblico ufficiale e vari reati in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro con rimozione di sigilli. Sono queste le accuse contro un autolavaggio catanese, sottoposto a sequestro penale per danno ambientale da parte della polizia. Il titolare aveva rimosso i sigilli per continuare a lavorare. Ha dichiarato il falso ai poliziotti, affermando di essere un cliente dell’autolavaggio e dicendo che il titolare era un suo dipendente. Due lavoratori in nero, trovati nel parcheggio, erano sottoposti a turni di lavoro estenuanti.Infine è stata accertata l’invasione di terreni poiché il titolare aveva occupato buona parte del marciapiede, in modo tale da non renderlo fruibile ai pedoni.

I controlli sono continuati sempre nella stessa zona. Insospettiti dalla presenza di un cantiere edile adiacente, privo di cartellonistica attestante il piano operativo di sicurezza, hanno eseguito un controllo all’interno di un terreno agricolo di circa 350 metri quadri con annesso appartamento. C'era una discarica con rifiuti speciali pari a circa 10 metri cubi. L’area è stata sequestrata penalmente ed i coniugi titolari del terreno sono stati denunciati per abusivismo edilizio e smaltimento illegale di rifiuti speciali.

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