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Cronaca

La mareggiata spazza via la barca a vela arenata ad Aci Trezza, c'è rischio inquinamento

Al momento, a causa dell’inabissamento, sono finiti sott’acqua il motore e i serbatoi

"Occorre l’aiuto e il sostegno di tutti gli amanti del mare e dell’Amp Isole Ciclopi, volontari e rappresentanti delle istituzioni, per evitare un grave inquinamento nell’area marina protetta a causa di quel che rimane dello barca a vela di 20 metri che nei giorni scorsi si è incagliata sulla costa tra Capomulini e Aci Trezza con 84 migranti". È l’appello lanciato stamattina dal direttore dell’Area marina protetta Isole Ciclopi, Riccardo Strada, alla luce dell’inabissamento del relitto avvenuto in questi giorni per via delle mareggiate e per le gravi conseguenze per il mare dei Ciclopi.foto 1-28-44

L'imbarcazione arenata sulla costa dopo lo sbarco dello scorso 14 ottobre

"Al momento, a causa dell’inabissamento, sono finiti sott’acqua il motore e i serbatoi con probabile sversamento di carburante e olio oltre alle attrezzature elettroniche e lo scafo stesso – spiega il direttore dell’Amp Isole Ciclopi, gestita da un consorzio costituito dal Comune di Aci Castello e dall’Università di Catania -. Sulla costa è rimasto ben poco dello scafo che si è arenato la notte del 14 ottobre scorso: frammenti della barca, l’albero spezzato, parte della timoneria, cavi e lembi della vela. Adesso occorre l’intervento in tempi brevi di tutti noi per evitare di inquinare ulteriormente questo mare che deve essere 'protetto' per rimanere vivo e efficace".

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