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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Buste paga "gonfiate" in agricoltura, inviata diffida alle aziende etnee

Una iniziativa di Fai, Flai e Uila a difesa dei braccianti agricoli e delle tante aziende oneste del settore agricolo

“In difesa di 6 mila braccianti a Catania e provincia, ma anche delle tantissime cooperative che operano nel rispetto dei lavoratori e delle leggi, siamo pronti a ogni azione sindacale e legale per combattere il fenomeno delle buste paga farlocche. Una cifra sulla carta, molto meno alla consegna”. Così i segretari generali di Fai-Flai-Uila Catania Alfio Turrisi, Pino Mandrà e Nino Marino spiegano le ragioni di una lettera-diffida inviata in queste ore a tutte le coop agricole del territorio e, per conoscenza, all’ente bilaterale Cilca che riunisce le associazioni datoriali LegaCoop-Agci-Confcooperative e le organizzazioni di categoria di Cgil, Cisl e Uil. Nel documento, Fai-Fai-Uila rilevano che “viene segnalato e circostanziato da molti lavoratori assunti e dipendenti delle cooperative uno scostamento di carattere economico tra il livello retributivo dichiarato e l’importo delle paghe giornaliere realmente corrisposto. Stiamo effettuando un attento monitoraggio e una puntuale verifica di tutte le posizioni lavorative in forza alle aziende della provincia perché non è assolutamente giustificabile e consentito il protrarsi di sottosalari più o meno mascherati da cedolini virtuali che ledono la dignità di chi lavora, oltre a costituire illecito”.

I sindacati, che allegano alla lettera un “promemoria” costituito dalla tabella delle retribuzioni aggiornate all’ultimo rinnovo contrattuale del 21 dicembre 2020, invitano tutte le imprese “alla corretta corresponsione effettiva del salario contrattuale secondo il relativo livello di inquadramento” e sottolineano il valore “fondamentale e strategico, specialmente in questo momento, delle attività agricole nella nostra provincia”.

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