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Call center, 120 nuove assunzioni e 2500 posti a rischio: è emergenza

Nonostante la notizia di qualche giorno fa relativa all'assunzione di 120 operatori da parte del call center di Piano Tavola Eurocall-Mics, la Cgil Catania tira fuori i numeri di una situazione che non è affatto rosea

Nonostante la notizia di qualche giorno fa relativa all'assunzione di 120 operatori - tutti giovani e per il 65% rigorosamente al femminile - da parte del call center di Piano Tavola Eurocall-Mics, la Cgil Catania ci tiene a sottolineare che, in realtà, nella provincia etnea la situazione non è affatto rosea. Per i call center  - da sempre, nell’immaginario collettivo, luogo di sfruttamento - si chiedono maggiori tutele e normative.

Secondo, infatti, i dati forniti dalla Cgil Catania nella sola provincia i posti di lavoro a tempo indeterminato a rischio nel settore dei call center sono circa 2500, e nelle attività a progetto circa 6000.

Secondo il segretario generale Cgil Catania Angelo Villari, nella provincia, ci sono aziende che rischiano di essere delocalizzate in paesi quali Tunisia, Algeria, Albania, Moldavia, Romania, Croazia, India, Argentina.

“Dopo la crescita degli anni Novanta e grazie anche al sistema degli sgravi fiscali, la Sicilia ha vissuto una stagione florida per la crescita dei call center – ha dichiarato Villari - Ma le delocalizzazioni oggi rischiano di indebolire il valore tutto italiano della privacy dei consumatori a causa del trasferimento di quantità indefinite di dati personali sensibili di cittadini (codice fiscale, dati bancari, numeri di carte di credito) in Paesi che non garantiscono un’adeguata tutela e che sono tra i primi al mondo per tasso di pirateria informatica. Per questo crediamo che gli enti committenti per primi debbano evitare queste pratiche. Per fortuna, c’è chi non ha intenzione di affidarsi ai Paesi esteri e vuole investire sul nostro territorio e le nostre professionalità”.

Sulle nuove assunzioni e sui posti a rischio nel settore dei call center, sono anche intervenute la Felsa Cisl regionale e la Fistel Cisl di Catania. Maurizio Attanasio, segretario generale Felsa Cisl Sicilia, ha dichiarato: "L'assunzione di 120 giovani è una notizia importante ma non dimentichiamo chi è in cassa integrazione e può ancora offrire la propria professionalità e portare vantaggi all'azienda che assume".

"Vista la grande disponibilità verso le relazioni sindacali mostrata dai vertici di Eurocall - precisa Santo Sapienza, della segreteria provinciale Fistel Cisl - invitiamo loro a fare una ulteriore azione positiva che potrebbe avere un rilevante impatto sociale nel territorio catanese. Ci riferiamo alla commessa Enel inbound che i lavoratori del call center Eurocall dovranno lavorare, e ai lavoratori della ex-Ratio Consulta di Motta S.Anastasia che ci hanno già lavorato. Questi ultimi, tre anni fa, hanno perso improvvisamente il proprio lavoro all'interno del call center a causa del ritiro inaspettato della commessa da parte di Enel e attualmente sono in Cigs in deroga. Una vicenda che in molti, anche tra istituzioni e politica, non avranno dimenticato. È un invito a coinvolgere in tale nuova fase di gestione della commessa Enel anche quei lavoratori che sono in cassa integrazione perché hanno notevoli competenze acquisite e sono portatori di benefici ai fini dell'assunzione da parte dell'azienda".

 

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