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Cronaca

Canili lager a S.Giovanni Galermo e Adrano, archiviato il procedimento “NovaEntra”

Traffico illecito di rifiuti, violazioni di norme ambientali, truffa, falso in atto pubblico, abuso di ufficio, malversazione a danno dello Stato; ma, soprattutto, gravi maltrattamenti e abbandono di animali. Indignato il M5s: “Vergognosi maltrattamenti resteranno impuniti. Chiediamo un regolare processo”

Traffico illecito di rifiuti, violazioni di norme ambientali, truffa, falso in atto pubblico, abuso di ufficio, malversazione a danno dello Stato; ma, soprattutto, gravi maltrattamenti e abbandono di animali. Erano questi i capi d’accusa oggetto del procedimento che interessava i due canili gestiti dalla Nova Entra, a S.Giovanni Galermo e Adrano in provincia di Catania. Lo stesso procedimento che nei giorni scorsi è stato oggetto di richiesta di archiviazione presentata dai due Pm Musella e Minicò della Procura di Catania. 
 
Esprime profonda delusione il Movimento 5 Stelle all’Ars. “Vergognosi maltrattamenti - afferma la deputata del Catanese Angela Foti (M5s) - resteranno impuniti”. Il procedimento vedeva coinvolti il veterinario Mario Bongiorno, presidente e legale rappresentante dell’associazione Nova Entra, gestore di due canili di Adrano e S. Giovanni Galermo di Catania, ed altre 16 persone, tra funzionari del Comune di Catania e dell’Asp veterinaria, indagati per i numerosi reati già menzionati.
 
I deputati spiegano il perché di tanta indignazione: “Non riusciamo a capire perché nella richiesta di archiviazione dei due Pm manchi un qualsiasi accenno ai verbali di accertamento che hanno poi portato al sequestro d’urgenza delle due strutture, effettuati dopo l’accurata ispezione del 16 aprile scorso dalla Task force del Ministero della Salute, coordinata dalla responsabile veterinaria Rosalba Matassa. Proprio in questi verbali si registrano i peggiori maltrattamenti: sovraffollamento, ambulatorio abusivo, pessime condizioni igienico sanitarie, presenza di smagliature nelle reti di recinzione con pericolo di ferimento degli animali, cani affetti da numerose patologie, presenza di feci molle anche con sangue sparse nel terreno, farmaci scaduti, ripari insufficienti e inadeguati, mangime sparso e ciotole insufficienti e piene di muffa, animali detenuti in box completamente chiusi, stereotipe, casi di denutrizione, sospette gravi patologie come endoparassitosi e leishmaniosi”.
 
“E’ davvero incredibile –aggiunge Foti – che di tale accertamento non vi sia traccia nella richiesta di archiviazione della Procura”. I Pm infatti basano le loro conclusioni unicamente sulla perizia del consulente tecnico, ing. Di Pisa, nominato dalla Procura. Ma il paradosso sta nel fatto che la stessa perizia di Di Pisa fotografa ciò che la Task force aveva riscontrato e verbalizzato. Irregolarità che i Pubblici Ministeri, invece, definiscono quali “lievi e per certi versi trascurabili discrepanze”. E vi è di più. Il consulente nominato dalla Procura denuncia la mancanza di agibilità per i fabbricati adibiti a box. “Risulta, dunque, inspiegabile la scelta dei due magistrati – conclude Foti – che traggono la insussistenza dei reati e soprattutto dell’odioso reato di maltrattamenti e abbandono di animali”.
 
I deputati M5s chiedono ora un regolare processo: “Vi sono ancora molti punti oscuri in questa vicenda, e dubbi inascoltati i cui riscontri possono essere trovati solo in un regolare processo, il quale, attraverso la sua fase dibattimentale, garantisca l’ascolto di tutte le voci e la completa analisi dei documenti probatori, che esistono ed è dovere della magistratura analizzare. E’ indubbio che la Legge regionale n. 15 del 2000 ha dimostrato tutta la sua inadeguatezza e che i Comuni non riescono, per mancanza di volontà o inettitudine, a far fronte al gravoso problema del randagismo sul nostro territorio. Il fenomeno ha assunto, infatti, tratti veramente allarmanti, sia dal punto di vista degli animali, il più delle volte non sterilizzati, costretti a vivere in condizioni di pericolo e di abbandono istituzionale; sia dal punto di vista dell’uomo, in quanto non possiamo tralasciare le problematiche legate alla massiccia presenza di cani randagi sul territorio, quali incidenti stradali e i rischi igienico/sanitari, anche dal punto di vista delle sperpero di denaro pubblico, con un giro d’affari di milioni di euro che ingolosisce privati e pseudo associazioni animaliste che stipulano convenzioni d’oro con i comuni per il mantenimento dei cani randagi, presso strutture private. La legge va certamente modificata o addirittura sostituita con altra più incisiva, anche modificando la legge nazionale n.281/91”. A breve il M5S inserirà la propria proposta di Legge sul portale “LEX” all’interno del Blog di Beppe Grillo, dove tutti potranno visionarla e proporre le proprie considerazioni e modifiche.

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