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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Capuana e i 12 apostoli, parla l'associazione Acca: "Estranei, non siamo una setta"

In un'intervista esclusiva, l'associazione di cui faceva parte anche Pietro Capuana, risponde alle domande di CataniaToday sul lavoro nei campi e sul ruolo di Rosaria Giuffrida, moglie dell'ex assessore regionale Mimmo Rotella

Inchiesta "12 apostoli": l'azienda, il lavoro nei campi e la "paura" di Rotella per i soldi
La vicenda processuale a carico di Pietro Capuana, il 'santone' accusato di pedofilia dalla procura di Catania, è ancora in corso e - anche dopo la scarcerazione dell'uomo - pesa come un macigno sulla comunità catanese. Su tutti, a partire dalle famiglie delle ragazzine che hanno deciso di parlare con i magistrati, passando per il folto gruppo di 'fedeli' della comunità di Lavina, arrivando infine all'associazione culturale che è stata spesso chiamata in causa dalle cronache. Rappresentati dal celebre penalista etneo Enzo Trantino, i membri di Acca hanno deciso di rispondere per la prima volta alle nostre domande sulle attività del gruppo, chiarendo di "non avere nulla a che vedere con i cosiddetti 12 apostoli". E, come spiega il legale, di aver "rotto ogni rapporto con Capuana".

Gli ex soci coivolti nell'inchiesta "12 apostoli"

Prima di entrare nel vivo dell'intervista è utile ricordare che tuttavia due degli imputati celebri del processo nato dall'indagine "12 apostoli" hanno ricoperto fino a poco tempo fa ruoli di vertice all'interno dell'associazione. Salvatore Torrisi, che di Acca è stato presidente almeno fino ad agosto 2018, è oggi accusato di favoreggiamento insieme al sacerdote Orazio Caputo, mentre Rosaria Giuffrida, anch'ella membro del Cda fino allo stesso periodo e moglie dell'ex assessore Mpa Mimmo Rotella, è accusata dalla Procura di far parte del ristretto "cerchio magico" di Capuana, come una delle organizzatrici dei presunti "turni" di ragazzine da portare nelle stanze del santone. A lei la Procura contesta i reati di associazione a delinquere e violenza su minori in concorso con Pietro Capuana. Come conferma la difesa, rappresentata dall'avvocato Mario Brancato, il Pm avrebbe chiesto il rinvio a giudizio per tutti gli indagati coinvolti, ma si è ancora in attesa di una comunicazione formale.

L'associazione

Ma cos'è Acca? L'Associazione Cattolica Cultura e Ambiente è un'associazione culturale, con sede legale ad Aci Sant'Antonio, regolarmente iscritta al Registro delle imprese. Come attività principali, oltre a "favorire la crescita religiosa e spirituale dei propri membri", l'associazione si occupa di "coltivazione di pomacee e frutta a nocciolo", "coltivazione di uva" e "coltivazione di frutti oleosi". Insomma è una realtà attiva nella produzione e commercializzazione di uva, pomodori, olive e altro genere di frutta. Vicepresidente dell'associazione è stata anche l'ormai ex assessore di Motta Sant'Anastasia Candida Fassiolo, non indagata e ancora oggi consigliere comunale.

La setta di Capuana, gli adepti utilizzati nei campi e come bacino di votiI prodotti e le parole dei Pm

Come hanno spiegato a CataniaToday i magistrati inquirenti, dall'indagine su Capuana sono venuti fuori alcuni aspetti - a cui non corrisponde la formulazione di accuse - che riguardano proprio Acca. Stando alla ricostruzione dei Pm, i fedeli oltre a lavorare nei campi dell'associazione sarebbero stati indotti ad acquistare i prodotti da loro stessi coltivati a prezzi "clamorosi": un uovo sarebbe costato 1 euro e 50 e un litro di vino anche 10 euro. Chi non riusciva a vendere i prodotti sarebbe stato multato anche in modo salato, in base alla disponibilità economica; una logica che faceva "trasparire un vero e proprio sistema di asservimento", spiegava la Procura.

La versione di Enzo Trantino

Aspetti nettamente smentiti da Enzo Trantino e dalla signora Federica Carmelo, socia da 44 anni di Acca, che ha deciso di rispondere alle nostre domande. Secondo l'avvocato intorno all'associazione si sarebbe creato un grande polverone mediatico che ha portato a sovrapporre ambiti distinti, coinvolgendo nelle accuse agli imputati anche "persone che si occupano soltanto di attività benefiche". "L'associazione ha deciso di presentare una denuncia come parte offesa - ha spiegato Trantino - Si sono dette tantissime cose inesatte. Ed esistono già provvedimenti a supporto, come la sospensione imposta dall'ordine dei giornalisi del Piemonte ad un suo iscritto che per primo si è occupato della vicenda". 

Capuana e i 12 apostoli, parla l'associazione Acca

Di cosa si occupa Acca e cosa c'entra il lavoro nei campi?

"Nel 2012 abbiamo fatto un'integrazione nello statuto perché crediamo nel rispetto dell'ambiente e visto che c'era la possibilità di utilizzare delle campagne e dei terreni ne abbiamo approfittato per la produzione di alimenti biologici, genuini, senza scopo di lucro. Il ricavato della nostra attività viene dato solo alle persone bisognose. L'unico nostro scopo è quindi quello di fare beneficenza. Ci hanno detto che eravamo una setta, ma il nostro è un gruppo aperto a tutti. Noi la domenica ci riunivamo per degli incontri di preghiera, mai segrete, ma poriamo avanti anche attività teatrali, giovanili o benefiche come, per esempio, l'aiuto che diamo ai senza tetto insieme alle suore di Santa Madre Teresa di Calcutta. La nostra associazione nulla c'entra con i cosiddetti 12 apostoli, noi siamo completamente estranei".

I membri dell'associazione sono costretti a comprare i beni prodotti, così come si è detto?

"No, se così fosse si sarebbe verificata un'estorsione che però non c'è mai stata contestata. Nel processo noi siamo estranei, se ci fosse stata questa pressione si sarebbe configurato un reato, ma si tratta solo di maldicenze. Purtroppo i mezzi di comunicazione riportano solo le parole dell'accusa, ma se loro hanno travisato alcune nostre attività, noi che colpa ne abbiamo? Molti hanno poi accresciuto e ricamato sopra ma sono state dette delle cose assurde. Si è detto anche che noi frequentavamo una chiesa sconsacrata e che facevamo riti satanici, cose che non sono mai successe. Le nostre attività sono trasparenti e sono state passate al setaccio dai magistrati, ci sono state le indagini, ma siamo sempre usciti indenni perché non abbiamo nulla da nascondere".

Dite di essere completamente estranei alla vicenda, ma qual era allora il ruolo di Rosaria Giuffrida, membro del Cda di Acca?

"La responsabilità penale è personale, Rosaria Giuffrida era un soggetto che organizzava le attività come tanti altri, in modo trasparente, correttamente e con tanti sacrifici. Io ho visto solo impegno, dedizione e amore per aiutare gli altri, e per combattere la miseria. Non abbiamo visto altro, solo comportamenti esemplari da parte sua".

Ci sono stati dei cambi nelle strutture di vertice dell'associazione. Come mai?

"Sì, è naturale, perché le cariche durano un anno. C'è chi per problemi personali si è dimesso, è vero, ma in generale c'è un normale avvicendamento, ed abbiamo fatto elezioni sempre trasparenti".

La signora Giuffrida è stata allontanata o si è dimessa?

"No, lei si è dimessa, come gli altri che si sono dimessi dall'associazione a prescindere dalle cariche che ricoprivano".

Quali sono le vostre posizioni nei confronti delle accuse agli imputati?

"A noi non interessa questa vicenda, non possiamo rispondere di cose che non conosciamo. E' implicito in quello che abbiamo già detto la nostra posizione. Il nostro sdegno è grande, abbiamo rabbia nei confronti delle cose diffamanti che sono state dette su di noi. Noi, però, siamo cattolici prima di tutto e continuiamo nelle nostre attività anche se bersagliati. Il nostro lavor è infatti ancora in corso, perché quando si crede in un determinato valore che ha corrispondenza con Dio non è possibile chiudere".

Ma voi quindi non prendete le distanze dalle accuse?

"Non c'è motivo di farlo. Le vicende si sono separate per volontà dell'autorità giudiziaria. Se un collega del suo giornale fa una cosa indegna o penalmente rilevante ne risponderà lui. Il giudizio certamente lo tengo nel mio cuore, e contrasta con quello che è stato detto finora".

Cosa pensate di chi protesta, soprattutto a Motta, per la presenza dei fedeli e per il ritorno a casa di Capuana?

"Ognuno è libero di pensarla come vuole. Certo è che molti strumentalizzano per queste vicende. Siamo stati anche seguiti sotto casa, atti secondo noi scorretti ed incivili".


 

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