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Cronaca

Caravella portoghese, il biologo Tiralongo: "Pericolosa per l'uomo, ma gli avvistamenti non sono in aumento"

Non è una medusa, ma un idrozoo dell'ordine dei sifonofori. Viaggia a "pelo d' acqua" sospinto dal vento e dalle correnti e può percorrere centinaia di miglia grazie ad una sorta di cupolino galleggiante con la funzione di vela. Non ci sono avvistamenti documentati fotograficamente nell'ultimo anno, come precisa il biologo marino Francesco Tiralongo, docente dell'Università di Catania

"Gli avvistamenti di Physalia physalis, comunemente chiamata 'Caravella portoghese', non sono in aumento sulle coste della penisola per quanto riguarda l'estate 2022 ad oggi. Non abbiamo documentazione fotografica nell'ultimo anno e non è il caso di fomentare inutili allarmismi". E' quanto spiega il biologo marino Francesco Tiralongo, docente e ricercatore dell'Università di Catania e responsabile nazionale del progetto 'AlienFish', incentrato sul monitoraggio e studio di specie ittiche rare e aliene nei mari italiani. E' dei giorni scorsi la notizia del ricovero presso l'ospedale San Marco di Catania di una donna, con  pregressi problemi cardiaci ed un'aritmia, che - secondo la diagnosi dei medici-  sarebbe entrata in contatto con i filamenti urticanti di questo organismo marino mentre faceva il bagno nelle acque di Aci Trezza. Si tratterebbe quindi di un caso isolato.

Questo affascinante e per certi versi temibile essere vivente viaggia a "pelo d'acqua" sospinto dal vento e dalle correnti e può percorrere centinaia di miglia grazie ad una sorta di cupolino galleggiante con la funzione di vela. Ma attenzione a non chiamarlo medusa. "Si tratta di un idrozoo dell'ordine dei sifonofori, - continua Tiralongo - una colonia di organismi formata dalla fusione di più polipi che hanno funzione diversa. Ogni polipo va quindi considerato come un singolo organismo.  La Physalia physalis è pericolosa per l'uomo perché le cellule urticanti (cnidociti) di alcuni polipi di questa colonia contengono un mix tossico piuttosto potente. E' di origine atlantica. Può arrivare nel Mediterraneo sospinta dalle correnti, entrando dallo Stretto di Gibilterra. Tuttavia non è una specie aliena. Il riscaldamento dei mari - conclude il biologo - sta avendo un effetto negativo sull'ecosistema del Mediterraneo. Alcune specie aliene proliferano a scapito delle specie autoctone. Ed alcune specie termofile, sensibili alle differenze di temperatura, stanno diventando invasive. E' questo il caso di un altro organismo urticante come il vermocane (Hermodice carunculata), che già da diversi anni sta causando danni all'ecosistema e alla pesca a causa della sua eccessiva proliferazione".

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In foto il biologo marino Francesco Tiralongo

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