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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Casa di cura lager, botte e umiliazioni ad anziani e disabili: arrestata 62enne

Dalle indagini condotte dalla squadra mobile è emerso che l’indagata, direttrice di una struttura dell'hinterland catanese, avrebbe colpito con schiaffi e spintoni gli ospiti, ricorrendo ad ingiurie e violenza fisica. La donna, che adesso si trova agli arresti domiciliari, dovrà rispondere dell'accusa di maltrattamenti aggravati

Nella giornata di ieri, la Procura distrettuale della Repubblica di Catania ha disposto l’esecuzione della misura cautelare degli arresti domiciliari, emessa in data 9 agosto 2022, dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Catania, nei confronti di una 62enne, accusata del reato di maltrattamenti aggravati nei confronti di anziani o di persone con disabilità all’interno di una struttura sociosanitaria sita in un comune dell’hinterland etneo.

L’indagine, condotta dalla squadra mobile – “Sezione III Reati contro la persona, in danno di minori e reati sessuali”, scaturisce da una denuncia sporta da un familiare che aveva avuto modo di apprendere e riscontrare maltrattamenti ai danni di un congiunto al quale i sanitari del pronto soccorso di un nosocomio cittadino avevano diagnosticato una frattura vertebrale, guaribile in 30 giorni. I successivi approfondimenti investigativi, coordinati dal pool specializzato della Procura, hanno consentito di appurare che la donna, con il ruolo di direttrice all’interno della struttura socio-sanitaria, oltre ad aver maltrattato la vittima, avrebbe messo in atto comportamenti similiati i nei confronti di altri anziani sottoposti alla sua autorità.

Dalle indagini è emerso che l’indagata avrebbe colpito con schiaffi e spintoni gli ospiti, ricorrendo ad ingiurie, umiliazioni gratuite e violenza fisica. Non solo, quando qualche anziano ospite "disubbidiva" alle regole sarebbe stato punito con il divieto di pranzare con gli altri o gli sarebbe stato imposto di rimanere a letto, senza colazione.

In sostanza, con la sua condotta, l’indagata avrebbe generato uno stato di prostrazione, soggezione e sofferenza nelle persone affidate alle sue cure, particolarmente vulnerabili per età ed anche per la circostanza di essere lontane dai propri familiari.

In un’occasione, come emerge dalle immagini video divulgate dalla polizia, dopo che un’anziana aveva fatto ingresso nella cucina della struttura, dirigendosi al lavabo per bere un po' di acqua, l’indagata avrebbe incominciato a raccogliere con entrambe le mani, usate a mo’ di contenitore, l’acqua corrente, e per ben due volte avrebbe versato l’acqua, nel frattempo accumulatasi, sulla testa dell’ospite, urlandole contro frasi come  “tu sei nata maleducata, tu dici che sei signora, ma non sei stata mai signora tu...Mai!” ed ancora “io ne ho viste femmine maleducate, ma non come a te….c'è il Signore che ci pensa, magari ci pensasse il Signore! Io maleducate ne ho viste, ma non come a te (…) hai tutte le forme di un animale tu... tutte precise, hai tutte le forme di un animale”.

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